22 Dicembre, 2024
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Vinitaly, le regioni dell’Italia centrale si uniscono per la valorizzazione di turismo slow ed eccellenze enogastronomiche

Dopo il grande successo di “Cammini Aperti”, l’evento nazionale più importante dedicato ai Cammini, con 42 escursioni tenutesi in tutta Italia, grazie ad una strategia di promozione congiunta di tutte le Regioni, ora l’attenzione si sposta al Vinitaly.

È qui che, all’interno del Palaexpo del Masaf, l’Umbria insieme a Lazio, Marche, Toscana e Emilia-Romagna valorizzano una nuova sinergia, grazie sempre al supporto del Ministero del Turismo, per promuovere lo “slow”, insieme alle eccellenze agroalimentari dei diversi territori che si possono apprezzare lungo la Via di San Francesco, di San Benedetto e della Via Lauretana, Cammino francescano della Marca, in particolare su alcuni tratti.

“Vini e Cammini” è dunque un vero viaggio nel centro della Penisola, per scoprire angoli nascosti di una “Italia che non Sapevi” da apprezzare ancora di più, specie con la bella stagione.

Il progetto sostenuto dal Ministero del Turismo (nell’ambito dei fondi PSC) prevede un investimento di 1.690.078,65 euro, per le azioni di comunicazione e promozione, proposte dalle Regioni Umbria, Lazio, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, e porterà l’attuazione di interventi lungo i tracciati dei cammini religiosi di San Francesco, San benedetto e Via Lauretana. La volontà di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi.

“L’intervento del Ministero risponde all’esigenza di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura che porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi. È ormai noto, come gli itinerari lenti siano potenti generatori di ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sulle comunità, in grado di offrire opportunità a chi in quei territori vive, a chi ha un’impresa, un’azienda agricola o intenda operare nei servizi specializzati al turista lento. Con riferimento agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli itinerari di turismo lento contribuiscono allo sviluppo di lavori dignitosi e crescita economica, città e comunità sostenibili. È per questo che il Governo ci crede e pianifica attività, investe risorse e definisce un quadro normativo per sostenere sempre di più il settore come mai nessuno ha fatto prima” dichiara il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“La rete di cammini religiosi in Italia – prosegue il ministro – costituisce una rilevante opportunità di sviluppo sostenibile per i territori, in grado di: stimolare il senso di appartenenza dei residenti contrastando lo spopolamento dei borghi, restituire centralità alle aree interne e ai luoghi considerati “minori”, attivare la consapevolezza della tutela e valorizzazione del patrimonio agricolo e forestale, storico, artistico e culturale al di fuori delle mete più battute dal turismo, sostenere lo sviluppo dei servizi alla persona e al turista offrendo occasioni di occupazioni in ambito agricolo e turistico a giovani e donne, favorire sinergie e collaborazioni tra Enti e Privati grazie alla coesistenza lungo il medesimo itinerario fisico o immateriale.”

Il Lazio porta i viaggiatori sul Cammino di San Benedetto, 300 km da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Attraverso sentieri, carrarecce e strade a basso traffico, unisce i tre luoghi del movimento benedettino: Norcia, Subiaco e Montecassino. Si tratta di un percorso pieno di fascino dove i paesaggi naturali incontrano la bellezza e l’accoglienza dei piccoli borghi e dove anche l’enogastronomia gioca un ruolo d’eccellenza.
Se il cammino parte da Norcia e tocca Cascia e Monteleone di Spoleto, per iniziare a scoprire la terra laziale bisogna arrivare a Leonessa, bandiera arancione del Touring Club. Un borgo medievale alle pendici del Terminillo è celebre per la coltivazione delle patate, molto apprezzate dagli chef per le sue particolari caratteristiche che le permettono di non assorbire acqua in eccesso durante la cottura. Attraverso estesi boschi di faggio si continua il viaggio verso Poggio Bustone, importante luogo francescano, poi Rieti, città papale e francescana, e risalendo il fiume Turano si arriva sotto il castello delle Metamorfosi di Rocca Sinibalda. Arroccato sul lago del Turano ecco poi Castel di Tora, uno dei “borghi più belli d’Italia”, dove nasce l’olio extravergine d’oliva Sabina DOP a 800 mt d’altitudine. Da lì, attraversando la montagna che sovrasta il lago del Turano, si giunge a Pozzaglia Sabina e poi Orvinio, nella Riserva naturale dei monti Lucretili, zone comprese del territorio dell’olio di Roma IGP.
L’approdo sulla suggestiva valle dell’Aniene avviene attraversando Mandela e Vicovaro, luogo quest’ultimo pieno di suggestione per via delle grotte ove Benedetto ha vissuto un breve periodo della sua vita, prima di giungere a Subiaco dove incastonato tra la roccia è collocato il Santuario del Sacro Speco, parte del Monastero di San Benedetto, uno dei più significativi luoghi spirituali per la Chiesa. Proseguendo lungo suggestivi ambienti solcati dal fiume Aniene si raggiungerà Trevi ai piedi dei monti Simbruini, per proseguire verso i monti Ernici che fanno da contorno ai pittoreschi paesini medievali di Vico nel Lazio, Collepardo, famosa per la splendida Certosa di Trisulti e per produzione di liquori ed infusi con erbe spontanee. Da lì si prosegue verso Veroli, dove è obbligatoria una visita all’Abbazia cistercense di Casamari, ci si introduce in un territorio più consono alla viticoltura tra attività agricole e vini conosciuti per la loro originalità, qualità e inclusi nella IGT del Frusinate. Quindi Arpino, con la magnifica acropoli per proseguire verso le magnifiche gole del fiume Melfa. L’ultima tappa è Roccasecca, luogo natale di S. Tommaso d’Aquino, per arrivare all’Abbazia di Montecassino.

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