Il nuovo libro di Amedeo Lanucara è un “tuffo” nel passato
«Con lui scompare l’uomo, non il mito, che resiste alla polvere del tempo. Un mito diverso da quello degli agiografi, che lo dipingono come un invincibile Achille omerico. Egli è piuttosto lo sconfitto “pio Enea” virgiliano, che porta in salvo il partito verso altri lidi, tra le rovine fiammeggianti dei Soviet». Queste sono le parole con le quali Amedeo Lanucara ha descritto il protagonista della nuova riedizione del suo libro intitolato “Berlinguer segreto”.
La presentazione, organizzata dall’associazione “L’agone nuovo”, si è tenuta all’archivio storico di Bracciano e assieme all’autore hanno partecipato l’editore Arduino Sacco, il presidente de “L’agone” Giovanni Furgiuele, il sindaco di Bracciano Marco Crocicchi accompagnato dal vicesindaco Biancamaria Alberi e dal presidente del consiglio comunale Giulia Sala. Tutto ciò assecondato dall’intervento del dirigente scolastico Riccardo Agresti.
Lanucara in questo libro tenta di demistificare la figura del politico sardo nel tentativo, riuscito, di raccontare il grande personaggio con oggettività e onestà intellettuale percorrendo le tappe essenziali della sua vita che lo hanno portato a divenire l’uomo che cercò di cambiare la storia.
Dalle serate passate a giocare a poker da ragazzo, nelle quali ha imparato il ragionamento politico, alla rottura dei ponti con l’Unione Sovietica, dalla madre sul punto di morte per 12 anni alla “congiura dei boiardi”, così denominata dall’autore, del marzo 1975 fino a parlare degli attentati e delle dure scelte da dover compiere dopo l’assassinio di Aldo Moro.
Questo libro tenta di demistificare il personaggio non per mancanza di rispetto, bensì per rendere più vicino a noi un uomo capace di trascendere il tempo grazie alla serietà e alla dedizione con le quali si interfacciava con il suo lavoro.
Perché, per parafrasare Agresti, “un santo non si può emulare, ma un uomo si”.
Claudio Colantuono