Riceviamo e pubblichiamo – In queste ore stanno girando sui social le immagini dell’ultima pista ciclabile firmata Grando: una lingua rossa sul marciapiede della stretta via Venezia che passa a pochi centimetri dagli usci di case e negozi, coprendo gli scivoli per disabili, con notevoli rischi per la sicurezza di ciclisti e pedoni.
Questa nuova pista ciclopedonale, strutturata in questo modo bizzarro per non togliere troppi parcheggi ad una via del centro città, si aggiunge a quella già realizzata in zona Caere Vetus, dove invece il costo in termini di posti auto sfumati è stato molto più alto (al di là di quello che afferma il sindaco).
Con le piste ciclabili di questa amministrazione siamo di fronte al classico esempio di un’azione politica potenzialmente giusta, ma portata avanti nella maniera più dilettantesca possibile, dimostrando nei fatti una vistosa carenza di visione strategica e di programmazione.
Come Ladispoli Attiva ci siamo sempre dichiarati a favore dello sviluppo di una mobilità sostenibile nella nostra città, ma nel nostro programma elettorale essa doveva essere accompagnata da un piano generale (il cosiddetto PUMS – piano urbano della mobilità sostenibile) che doveva prevedere ad esempio la creazione di nuove aree adibite a parcheggio al fine di non indebolire ancora di più il traffico veicolare. Sono due anni che in consiglio comunale ricordiamo al sindaco l’importanza di questo piano (così come abbiamo ricordato quello del traffico, che dal 2015 non è stato mai aggiornato come prevede la legge), ma le nostre parole sono rimaste lettera morta.
Il PUMS avrebbe consentito di ridisegnare la città in ottica di sostenibilità ambientale, considerando in modo sinergico la distribuzione dei parcheggi, la mobilità veicolare e le esigenze del trasporto urbano. Questa mancanza di pianificazione – da parte di questa amministrazione comunale – ha trasformato così le ciclabili da valore aggiunto a problema, suscitando così le legittime proteste dei cittadini.
Bisogna aggiungere che con l’arrivo della stagione estiva e dei turisti, tutti questi esempi di cattiva amministrazione innescheranno sicuramente un ulteriore caos al già sofferente traffico veicolare ladispolano, soprattutto in zone critiche come quella di Caere Vetus e del centro città.
Sul fronte della mancanza di parcheggi, l’amministrazione si difende dicendo che non ci sono soldi al momento per realizzare parcheggi di scambio interrati e/o multilivello. Anche qui, è necessario sottolineare le responsabilità e la mancanza di progettualità di questa amministrazione comunale. Quando furono banditi i fondi del PNNR – ad esempio – se veramente il problema del traffico fosse stato una priorità per questi governanti, si sarebbe partecipato ai bandi. Non bisogna infatti andare lontano, basta vedere ad esempio città come Velletri dove proprio per ridisegnare una città sostenibile si è aggiudicata oltre 13 milioni di euro per la realizzazione di 4 maxi parcheggi.
Se noi di Ladispoli Attiva fossimo stati al governo della città ci saremmo spesi come Velletri per avere questi fondi. Ma non solo, avremmo adottato un approccio più inclusivo, promuovendo non solo la realizzazione di infrastrutture ciclabili, ma anche campagne di sensibilizzazione e educazione alla mobilità sostenibile. Accordi con le scuole, campagne pubblicitarie e incentivi all’acquisto di biciclette avrebbero contribuito a trasformare Ladispoli in una città all’avanguardia in termini di mobilità verde.
In conclusione, è urgente che l’amministrazione comunale adotti provvedimenti concreti per affrontare l’emergenza traffico a Ladispoli. Come Ladispoli Attiva restiamo vigili e pronti a collaborare per promuovere soluzioni sostenibili e migliorare la qualità della vita nella nostra amata città.