Un forte invito a non lasciar perdere, a seguire l’esempio del fondatore, il Venerabile Arnaldo Canepa, ha espresso mons. Dario Gervasi, Vescovo ausiliare di Roma per il settore sud e delegato per l’ambito della cura delle età e della vita presiedendo la solenne celebrazione eucaristica a Santa Maria Odigitria al Tritone. L’appuntamento, organizzato dal Centro Oratori Romani per fare memoria della conversione del suo fondatore, ha visto soci e amici dell’associazione pregare insieme nella piccola chiesa legata alla storia di Canepa e al suo servizio fra i bambini e i ragazzi. “E’ sempre molto importante tornare sui luoghi dove si è sentito che Dio parla”, ha esordito don Dario commentando il brano evangelico del giovane ricco. “Questa piccola chiesa, che oggi è sommersa dalla città prettamente turistica, ha visto il momento centrale della vita di Canepa, quando tutto quello che sarebbe stato il futuro della sua opera, il COR, è stata a lui donato, una sorta di radice di tutta l’associazione. Sono convinto che sia stato il suo rapporto personale con Dio a dargli la forza per rispondere alla chiamata, una vera irruzione dell’amore soprannaturale nella nostra piccolezza umana. E’ un dono immenso che sicuramente ha vissuto anche Canepa perché la Madonna lo ha guardato con la stessa intensità con cui Gesù guarda il giovane ricco. Arnaldo, a differenza di quest’ultimo, ha risposto positivamente a questa chiamata. Nel tempo ha donato tutta la sua vita e le sue ricchezze per i ragazzi e per l’oratorio. Ha dedicato tutta la sua vita al servizio, alla sequela di Cristo ma certamente il suo segreto era questo rapporto speciale con il Signore. Una relazione che lo ha spinto a diventare quel seme che si è moltiplicato in migliaia e migliaia di giovani”. Invitando i presenti a fare personalmente memoria della propria conversione, don Gervasi ha chiarito come “ritornare, alla conversione, ricordare che siamo stati mandati dal Padre con lo Spirito che ci guida, è fondamentale perché le nostre forze prima o poi si esauriscono. Quelle di Dio no! E’ importante chiedere al Signore una costante conversione: Dio ci conduce sempre avanti, ci aiuta ad affrontare quelle difficoltà dell’oggi e a Lui dobbiamo chiedere la forza di annunciare il Vangelo”.
Il Vescovo Gervasi ha anche sottolineato la geniale intuizione di Canepa per aver compreso come avviare l’oratorio in un periodo storico disastroso. “Lui stesso veniva da una vita borghese in un tempo complesso anche per la vita della Chiesa e della nostra città di Roma”, ha proseguito nel corso dell’omelia, “ma ha avuto questa forza intensa che si spiega solo per il forte rapporto personale con Cristo. La situazione di oggi è anch’essa drammatica perché i giovani vivono uno sbandamento generale enorme. Chi gira di notte in questa nostra città conosce l’emergenza di giovani ed adolescenti, spesso preda di chi li spinge a buttarsi via. Ci vuole proprio il cuore di Canepa perché aiuti noi tutti a capire cosa si possa fare. Sono convinto che ogni ragazzo che riusciamo ad attirare all’oratorio, in qualche modo viene aiutato ad uscire da queste situazioni. Dovremmo capire come fare per avvicinare anche tutti loro. I giovani sono terreno fertile: se riuscissimo ad entrare nel loro cuore come faceva Arnaldo sicuramente potremmo portare avanti questa opera. Dobbiamo andare avanti, non perdere la fiducia e pensare che ogni ragazzo che si pone al servizio dei piccoli è una benedizione. Adesso vedremo la partenza degli oratori estivi, che a Roma stanno vivendo un certo risveglio, ma dobbiamo andare avanti anche per quello feriale e credere che possiamo veramente incidere nella vita di questi ragazzi toccando il loro cuore, specie se il nostro rimane sempre aperto. Penso alla potenzialità del COR: dobbiamo capire insieme come fare perché i nostri oratori continuino ad essere un luogo sano per i nostri ragazzi”.
“Il Signore ci ha chiesto, a ciascuno personalmente e insieme come comunità del COR, di servirlo nella speciale vocazione all’oratorio mettendoci a disposizione della Chiesa di Roma e delle giovani generazioni” ha sottolineato da parte sua la Vicepresidente del COR, Micaela Castro, salutando il Vescovo all’inizio della celebrazione. “In ogni bambino che incontriamo riconosciamo il volto di Colui che ci ha chiamato e intendiamo accompagnarli verso un incontro personale con l’intera Trinità che abbiamo appena celebrato liturgicamente. Lo facciamo come catechisti e animatori, ma anche attraverso il servizio nei territori di questa grande e complessa città accompagnando sacerdoti e laici nella formazione e nella progettazione degli oratori”.