16 Luglio, 2024
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A proposito di veicoli elettrici

Il settore automobilistico sta attraversando una fase di transizione che, come sempre in questi casi, appare caratterizzata da una notevole incertezza, prodotta sia dall’entrata nel mercato di nuovi prodotti sia dalla sperimentazione delle nuove tecnologie che potrebbero sostituire la “vecchia guardia”. In particolare questo fenomeno di transizione, rispetto ad altri, è condizionato, se non imposto, da decisioni pubbliche. L’affermarsi dei motori elettrici e di altri tipi di propulsori non solo è frutto di un salto tecnologico delle imprese, ma riflette anche i vincoli normativi stabiliti dai governi di tutto il mondo. Ad oggi non è ancora emerso un nuovo standard dominante, né è ancora chiaro quale sia la tecnologia migliore per ridurre l’impatto ambientale. Uno dei rischi principali legati all’adozione di un nuovo standard è la possibilità che l’investimento non produca i risultati desiderati. L’incertezza sull’evoluzione dei motori elettrici potrebbe far prevalere uno standard che si rivela, solo successivamente, inefficiente o non adatto alle vere esigenze. Nonostante ciò in ambito europeo si è deciso di sostenere la tecnologia elettrica; questa scelta necessita di essere ponderata in base ad un’attenta analisi che riguarda innumerevoli aspetti del “peso” ambientale totale del prodotto. In Italia questo percorso di transizione verso una mobilità privata più sostenibile, a causa di caratteristiche strutturali, è attardato rispetto al resto d’Europa.

Gli elevati costi di autovetture elettriche è un’altra tematica molto importante da affrontare: moltissime famiglie rischiano di non potersi permettere l’acquisto di una macchina nuova dal 2035. Questo è proprio l’anno prefissato dalla commissione europea come limite dopo il quale non sarà più possibile produrre motori endotermici e indirettamente ci sarà un obbligo verso una scelta più green sul piano ambientale ma molto meno sul lato economico. Per tale ragione sono stati proposti moltissimi incentivi che però da soli non riescono a convincere tutte le persone che sono comunque scoraggiate dalla scarsa rete di colonnine elettriche fondamentali per viaggiare ed utilizzare quotidianamente il proprio veicolo. Con tutte queste connotazioni rimane vivo il rischio di sostenere una tecnologia difficile da gestire anche nell’eventuale smaltimento di batterie. In tal maniera questo nuovo sistema nasce già con un’aspettativa temporale limitata e, dunque, nel possibile accumulo di materiale poco riutilizzabile.

Francesco Benedetti

 

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