22 Dicembre, 2024
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Bracciano, il convegno “Bullismo e cyberbullismo, aspetti giuridici e pratici” organizzato dai giovani avvocati

Con il patrocinio del Comune di Bracciano, si è tenuto nell’aula consiliare un convegno per evidenziare gli aspetti giuridici e pratici del bullismo e del cyberbullismo, organizzato dall’Associazione italiana giovani avvocati), sezione di Civitavecchia. L’ incontro si è aperto con i saluti del sindaco Marco Crocicchi; Giulia Sala, presidente del Consiglio Comunale; Massimo Guitarrini, assessore alle politiche sociali del Comune; Gloria Bianco, assistente sociale; Mary Dominici, presidente dell’Ordine degli avvocati di Civitavecchia; Angela Immediata, Presidente AIGA Civitavecchia, che è intervenuta on line, Lucia Lolli, dirigente scolastico del liceo Ignazio Vian; il primo collaboratore del dirigente scolastico dell’IC di Bracciano, Rita Orecchioni. Un incontro importante che ha visto insieme più professionalità oltre alla presenza di una mamma, Teresa Manes, che ha raccontato il dolore di aver perso un figlio, bullizzato online.

Hanno introdotto e moderato Barbara Veroni, consigliere AIGA di Civitavecchia e Chiara Piccioni consigliere degli Ordini degli Avvocati di Civitavecchia e vice presidente dell’AIGA di Civitavecchia. Quale migliore occasione per ogni genitore di comprendere appieno il fenomeno del bullismo online? Questo è stato il primo incontro di un progetto rivolto alle scuole, di ogni ordine e grado, al fine di sensibilizzare giovani e genitori su un tema di grande attualità qual è il bullismo on line. Ebbene i grandi assenti sono stati proprio loro, i genitori che ritengono, probabilmente, di non essere toccati dal problema. Alcune relazioni si sono svolte da remoto, altre in presenza. I relatori: Antonio Maria Carlevaro, Consigliere Ordine degli avvocati Civitavecchia e Presidente Avvocatura Indipendente; Valeria Giacometti, Foro di Ivrea e cultrice del diritto di famiglia (collegata on line); Gabriele Donato Puccini – Foro di Pisa, referente Regione Toscana Associazione italiana cyberbullismo e sexting, collegato on line; Gianluca Di Pietrantonio, psicologo della devianza e dell’analisi criminale; l’insegnante Raffaele Mauro, esperto in temi dell’età adolescenziali; Teresa Manes, autrice del libro “Andrea oltre il pantalone rosa”. Alfonso Vicerè, maestro di arti marziali e sport da combattimento, esperto nella sicurezza privata. ln tutte le relazioni si ravvisa la presa di coscienza che il cyberbullismo è un fenomeno in crescita, ma manca ancora un approccio unitario per affrontarlo.

Ogni relatore ha affrontato il tema del bullismo da una visuale diversa: a partire dall’etimologia della parola, all’esame delle caratteristiche del bullo, ai luoghi prediletti dal bullo, alla tipologia delle vittime prese di mira. Emerge un quadro di genitori che sottovaluta ancora la pericolosità del cyberbullismo. Gianluca Di Pietrantonio racconta le sue esperienze di formatore all’interno delle scuole, in cui gli allievi oltre che ascoltarlo con attenzione, spesso lo fanno depositario dei loro problemi, certamente perché si rivolge a loro come farebbe un buon padre di famiglia, prima ancora che come psicologo o come poliziotto nella consapevolezza che “se divento prescrittivo ti allontano, se ti educo (da educere) ti porto a me”. Seppure è esclusa la punibilità penale, al di sotto degli anni quattordici presenta agli allievi gli effetti pratici e le conseguenze che certi comportamenti potrebbero avere nella loro vita di adulti. Ci si interroga sul senso dell’educazione: siamo riusciti a trasmettere loro il valore della gentilezza? Quali formule di cortesia sanno utilizzare? È giusto concedere l’ingresso nei social e anche l’uso del cellulare prima dei tredici anni? Non è sufficiente sentirsi solo indignati di fronte alla violenza. Piuttosto bisogna agire con azioni mirate ed efficaci. Raffaele Mauro in quanto life coach può far emergere risorse personali, capacità e qualità già incluse nella persona stessa, ma di frequente trascurate o sottovalutate. Teresa Manes ha raccontato la vicenda di suo figlio Andrea che morì suicida a 15 anni per liberarsi dai tormenti che gli giungevano dal web, dove era divenuto oggetto di pesanti prese in giro e violenze verbali da parte dei “compagni”. “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, lo chiamavano nel liceo romano che frequentava assoggettandolo a un bullismo di stampo omofobo. Con una grande forza per evitare che possano verificarsi altre tragedie simili questa mamma coraggiosa, incontra le famiglie cui dà preziosi consigli sul modo di attenzionare il fenomeno, perché “Il bullismo si sconfigge con la prevenzione e l’informazione…”.

Ma lo zoccolo duro resta sempre la famiglia e lei pone l’accento su una parola chiave “Dialogo”… perché, come genitore mi pento di aver puntato sull’attività scolastica di mio figlio e non sulle sue amicizie”… Emerge l’importanza di avvicinare i ragazzi con un approccio empatico, nell’insegnamento se gli dai solo nozioni essi si annoiano, invece bisogna saper entrare nel loro cuore. Anche Alfonso Vicerè, ha raccontato la sua esperienza come capo della sicurezza privata della discoteca Malaspina di Anguillara Sabazia. Invita i genitori a controllare maggiormente i figli che spesso fuori casa si comportano diversamente da come i genitori li conoscono. La discoteca è frequentata da ragazzi sempre più giovani che talvolta giungono in discoteca dopo aver già bevuto alcol, perché sarebbe troppo costoso acquistarlo in discoteca. Ci sono giovanissimi che tornano a casa alle sei di mattina, talvolta a piedi, ponendosi a rischio facendo l’autostop. È auspicabile che i genitori si prendano maggior cura della loro crescita anche curando gli spazi del riposo, dello studio e coinvolgendoli in sport individuali o di squadra. La giovane Laura Carlevaro è intervenuta in riferimento alla recente normativa europea con cui si chiede alle aziende che offrono contenuti social, di verificare se i contenuti che vengono postati possono violare la legge e di segnalare i contenuti illeciti. Il regolamento europeo ha già messo sotto inchiesta TikTok e altri siti per sospetta violazione della trasparenza e degli obblighi di tutela dei minori. È stato un bel convegno, peccato che i primi destinatari, i genitori, continuino a non rispondere.
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone

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