E’ il lago del Salto, il più grande lago artificiale del Lazio a pochi chilometri da Rieti, la cornice della prossima puntata de “I Mestieri di Mirko”, una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali, in onda da lunedì 3 giugno in esclusiva su RaiPlay. Mirko Matteucci si avventura in un angolo di natura incontaminata e grande bellezza per incontrare Giorgia Pontetti, ingegnere elettronico e aerospaziale che ha raggiunto, nonostante la sua giovane età, una notorietà internazionale: ha applicato le sue ricerche all’ agronomia brevettando sistemi di coltura idroponica e di coltura esente da agenti esterni, in grado di favorire i viaggi spaziali su Marte e trovare applicazioni importanti nel mercato agroalimentare. Dopo aver acquistato insieme alla famiglia la collina dove i nonni facevano i mezzadri, Pontetti si è concentrata su avanzate tecniche di coltivazione che rispettino l’ambiente. Con lei, Matteucci impara a coltivare orti sinergici e idroponici, aprendo una finestra sul futuro. La coltura sinergica è priva di agenti chimici perché le piante accuratamente scelte, creano un microsistema che le difende da parassiti e permette la coltivazione annuale con risultati sorprendenti. La coltura idroponica in ambienti chiusi totalmente sterili, come quelli che Pontetti sta progettando per la coltivazione su Marte, potrebbe risolvere il problema dello sfruttamento del suolo. La serra di pomodori idroponica per esempio, in cento metri quadri potrebbe produrre fino a 200 chili di pomodori la settimana per nove mesi l’anno, costituendo una risposta concreta nel futuro prossimo, quando la popolazione mondiale sempre più tenderà a concentrarsi in megalopoli.
“I Mestieri di Mirko” è un’occasione per raccontare gli antichi mestieri che hanno caratterizzato il nostro Paese, ricordare il passato e adattarlo ai nostri tempi nel rispetto delle tradizioni locali. Da nord a sud, Mirko Matteucci si lancia in imprese che diventano avventure sempre nuove e appassionanti raggiungendo luoghi storici, incontrando personaggi che si sono distinti per la propria arte e apprendendo da loro lavori che sono espressione di creatività, capacità di sviluppo e ingegno di molte generazioni.