25 Novembre, 2024
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A Villa Altieri la tavola rotonda “Open mind”

All’interno del progetto Opera Unica di Angelo Gallo promosso da A-head Project di Angelo Azzurro onlus, si è svolta venerdì 31 la tavola rotonda Open mind_Da Foucault a Basaglia il ruolo dell’arte contemporanea nell’impegno sociale, a cura di Lorenzo Benedetti, con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale, primo appuntamento per approfondire la figura e il ruolo di Franco Basaglia a 100 anni della nascita.

Davanti ad una sala attenta e interessata, si sono confrontati Giuseppe Capparelli – curatore e storico dell’arte, Fabio De Chirico – direttore Servizio II Arte contemporanea Direzione Generale Creatività Contemporanea Ministero della Cultura, Domenico Mangano – artista. L’incontro è stato moderato da Lorenzo Benedetti – curatore e storico dell’arte.

Al centro della tavola rotonda il ruolo e l’influenza delle idee di Foucault e di Basaglia nella cultura contemporanea, un’analisi approfondita del contesto dell’arte contemporanea impegnata socialmente: molte opere d’arte contemporanea, infatti, si ispirano direttamente alle teorie di Foucault e di Basaglia, mettendo in discussione le norme sociali e le istituzioni che influenzano la percezione e il trattamento delle persone con disturbi mentali.
Come dichiara lo storico dell’arte Lorenzo Benedetti, curatore della tavola rotonda: “Come si possono trovare nuove modalità di confronto e di ricerca combinando gli spazi eterotopici di Foucault con le ricerche di Basaglia? Arte contemporanea e psichiatria trovano punti di convergenza nelle esplorazioni di nuove piattaforme sociali e culturali.
La mostra “Open Mind (Gesloten Circuits)” del 1989, curata da Jan Hoet a Gent, in Belgio, è stata un evento significativo nel panorama artistico europeo. Jan Hoet, noto per il suo approccio innovativo e provocatorio, ha trasformato questa mostra in un’esperienza unica, fondendo arte, filosofia e società. La mostra si è svolta nel Museum van Hedendaagse Kunst ha rappresentato una riflessione critica sulla società contemporanea. Il titolo “Open Mind” suggeriva un’apertura mentale necessaria per comprendere le dinamiche complesse e interconnesse della modernità, mentre “Gesloten Circuits” (Circuiti Chiusi) indicava i limiti e le barriere esistenti.
La mostra ha incluso opere di numerosi artisti internazionali, tra cui Bruce Nauman, Joseph Beuys, Richard Serra e Mario Merz. Le opere spaziavano da installazioni, sculture e performance a lavori più tradizionali come pitture e disegni. Questo mix eterogeneo di media sottolineava la diversità dei linguaggi artistici contemporanei e la loro capacità di comunicare idee complesse.
Questa mostra è fondamentale non solo per il rapporto tra arte e psichiatria, ma anche per l’analisi degli schemi sociali aperti al confronto e alla discussione. Saranno fondamentali per l’apertura di un nuovo museo per l’arte contemporanea a Gent. “Open Mind” è stata realizzata tre anni dopo la celebre mostra “Chambres d’Amis” del 1986. La mostra “Chambres d’Amis” del 1986, curata da Jan Hoet a Gent, in Belgio, è considerata una delle esposizioni più innovative e influenti del tardo XX secolo. L’idea rivoluzionaria di Jan Hoet per “Chambres d’Amis” era quella di spostare l’arte dai tradizionali spazi museali e galleristici alle case private dei cittadini di Gent. Il progetto coinvolse più di 50 artisti internazionali, invitati a creare opere specifiche per gli interni delle abitazioni. L’obiettivo era di integrare l’arte nella vita quotidiana e di abbattere le barriere tra l’arte e il pubblico. Gli artisti partecipanti comprendevano nomi di grande rilievo come Daniel Buren, Niek Kemps, Joseph Kosuth e Richard Long. Ogni opera era unica e pensata per dialogare con l’ambiente domestico e i suoi abitanti. Portare l’arte nelle case degli abitanti di Gent segue il percorso tracciato dal padre di Jan Hoet, lo psichiatra e neurologo Joseph Hoet, che negli anni sessanta portava i pazienti nelle case delle persone, anticipando le ricerche di Basaglia”.

Nel corso della Tavola Rotonda è stato presentato il documentario When the whistle glares di Domenico Mangano & Marieke van Rooy, progetto ambientato nella clinica Capriles, un istituto psichiatrico a Willemstad, nell’isola di Curaçao: per quattro mesi due artisti si sono immersi nella vita della clinica e creato una sorta di performance collettiva dove, insieme a pazienti e studenti, hanno applicato un esperimento di ‘diluizione’ ovvero immaginare la clinica come un villaggio ‘normale’ includendo incontri e attività che fanno riferimento alla vita di tutti i giorni fuori dall’ospedale.

La Onlus Angelo Azzurro con il progetto A-Head dimostra il suo impegno in questo binomio arte e psichiatria, per la lotta allo stigma della malattia mentale in un percorso sinergico con l’arte contemporanea. Infatti come ha dichiarato Stefania Calapai, presidentessa di Angelo Azzurro: «Il nostro contributo in quanto associazione sociosanitaria è trasmettere la cultura e l’impegno sociale per vincere la lotta allo stigma della malattia mentale. Il connubio tra arte e psichiatria che la Onlus Angelo Azzurro col progetto A-Head porta avanti da anni mette l’accento sull’importanza del ruolo dell’arte nel sociale. All’interno del progetto Opera Unica* di Angelo Gallo, abbiamo organizzato questa tavola rotonda che vede al centro l’influenza delle idee di Foucault e di Basaglia nella cultura contemporanea. Estremamente importante per noi è il sostegno delle istituzioni e per questo ringraziamo la Consigliera alle Parti Opportunità di Città Metropolitana di Roma Capitale Tiziana Biolghini, in un rapporto di fiducia e stima reciproca portiamo avanti importanti battaglie che non nascono oggi, ma che devono perseverare e rendendo onore, in questo caso, all’impegno del dottor Franco Basaglia in occasione dei 100 anni dalla sua nascita. Infine ringrazio il Dottor Lorenzo Benedetti, il Dottor Fabio De Chirico e il Dottor Giuseppe Capparelli per l’importante contributo allo sviluppo del progetto ed il sostegno che da anni danno alla Onlus».

L’8 giugno 2024 dei svolgerà il secondo appuntamento, sempre a Villa Altieri: il convegno Cura della libertà e libertà della cura. La sfida di Franco Basaglia a 100 anni dalla nascita a cura di Stefania Calapai e Francesco Cro.

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