La Banca centrale europea ha abbassato i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando quello sulle operazioni di rifinanziamento principali dal 4,50% al 4,25%.
“Bene era ora! Il ribasso annunciato dei tassi è una buona notizia sia per l’abbassamento degli oneri sul debito pubblico, sia per le imprese e le famiglie che devono chiedere un prestito o un mutuo, sia per quelle che hanno già sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Sia chiaro, però, che le prossime decisioni della Bce dovranno dipendere dall’andamento dell’inflazione che deve continuare a scendere e che resta sempre, come diceva Einaudi, la più iniqua delle tasse” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, considerando l’importo, la durata media di un mutuo e l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,21 per cento, una riduzione dei tassi di 25 punti percentuali, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, corrisponde a una diminuzione della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno. Un risparmio che poi si riduce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale.