16 Luglio, 2024
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Passato il 2 giugno, cosa rimane della Festa della Repubblica

Sin dal mattino del 2 giugno un proliferare di notizie sulle TV e sui giornali per celebrare in vario modo la Festa della Repubblica. Ho sentito anch’io il bisogno di uscire di casa e quasi mi sono perso nei meandri delle manifestazioni. Tutti col riso sulle labbra, ma non tutti, credo, col medesimo entusiasmo e la medesima contezza. Positiva la partecipazione di tanti cittadini.

La “festa” è un punto d’arrivo, il risultato di eventi storici, il frutto e il sacrificio di molti italiani (non tutti) che ci hanno preceduto. Il 2 giugno 1946 gli italiani con un referendum scelsero la Repubblica come forma di Stato e con esso scelsero la libertà, la democrazia e la pace. Fu un popolo in festa! L’agone riafferma quei valori perché li ritiene di vitale importanza e teme le derive che possono essere tante e diverse. Essendo nato nel 1944 e mio padre nel 1899, i fatti e misfatti di quel passato mi sono presenti non solo il 2 giugno ma tutto l’anno, come penso che siano presenti agli anziani di quella stagione.

Due anni fa, 2022, L’agone il 2 giugno ha pubblicato un articolo che richiama  le ragioni, i contenuti e il senso della Festa della Repubblica. Chi volesse rileggerlo lo può trovare sul sito de l’agone digitando “Il valore della Patria”. Lì può leggere anche il rituale completo.

Quest’anno il 2 giugno ha avuto luci e ombre non per la pioggia, ma per un diverso sentire di alcune frange della Destra estrema che predicano il nazionalismo e il sovranismo. Il governo, comunque, era presente al completo alla parata a fianco del Capo dello Stato. Ma i dubbi al di là delle apparenze rimangono e i fatti lo dimostrano. Un esecutivo che governa  decretando (annullando il Parlamento) e che finora nulla ha fatto di concreto se non propaganda elettorale.

Questa ambiguità ho colto nella foto di gruppo del 2 giugno è confesso che l’immagine mi mette rabbia, ripensando all’impegno nell’affrontare il premierato, l’autonomia, la giustizia e nulla sulla sicurezza, sui diritti sociali, economici e politici.  L’agone rinnova l’urgenza di affrontare i gravi problemi come la sanità, l’energia, l’ambiente, la scuola.

Una politica che critica le posizioni della UE e cerca col voto europeo dell’8 9 giugno, insieme alla Destra estrema, di modificare, radicalmente, comportamenti e trattati, rischia di portarci nel baratro. Ci sia di monito la Gran Bretagna, che uscita col referendum dalla UE, è quasi in default economico. A nulla serve presenziare al Festa della Repubblica ed emozionarsi al passaggio delle Frecce Tricolore, al Va’ Pensiero di Verdi e al canto dell’Inno Nazionale, se poi, una volta fuori, diventa un ricordo lontano, che non ci appartiene. La Festa è il frutto del sacrificio di milioni di cittadini che hanno combattuto la Prima e la Seconda Guerra Mondiale per regalarci 80 anni di pace.

Durante la celebrazione il buon senso ci rende umani, ma appena dopo vince l’egoismo, l’indifferenza e poco importa dell’altro. Così i detentori del potere; anch’essi alla Festa si mostrano uomini col cuore in mano, ma poco dopo non sanno più chi tu sia. Più bello e più nobile sarebbe se tutto l’anno lo vivessimo tenendo ben vivo il senso vero della vita, ricordandoci che l’abbiamo avuta in dono per amarla e custodirla insieme agli altri.   I nostri padri sono le nostre radici e se oggi festeggiamo lo dobbiamo a loro. I valori che abbiamo ricevuto dobbiamo custodirli e tramandarli ai nostri figli e nipoti.

Se a volte manchiamo di qualità nel dire e nel fare ricompensiamola almeno con un briciolo di umanità che il mondo d’oggi ne ha davvero bisogno. L’auspicio è di non farsi travolgere dalle difficoltà quotidiane e farsi accompagnare da quel sentimento profondo chiamato “speranza”. “Fratelli Tutti” l’enciclica di Papa Francesco non è uno slogan è la via per la Pace e la guida per riscoprirsi uomini bisognosi di umanità. All’indomani della Festa della Repubblica, nonostante il mal governo, l’ipocrisia di molti e l’indifferenza di tanti, resta sicuramente uno spiraglio di luce verso un mondo migliore possibile.

Franco Marzo
Redattore L’agone

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