25 Novembre, 2024
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“I care”, la lezione di don Milani tra i banchi di scuola

La pedagogia del Novecento ha insistito fortemente sul protagonismo attivo quale condizione privilegiata per un apprendimento significativo. Don Milani credeva profondamente nel valore del dialogo e della parola, nella relazione come processo collettivo che costituisce il valore di una società fondata sul reciproco aiuto tra le persone; ecco, il nostro Pcto “Aiuto compiti”, giunto alla seconda edizione, ha rappresentato un momento di condivisione e di attivismo pedagogico unico. Grazie alla collaborazione fattiva degli istituti comprensivi del comprensorio sabatino, esteso per motivi territoriali legati al nostro bacino di utenza fino a Oriolo, che hanno creduto nella proposta progettuale del nostro liceo, è stato possibile attivare un processo di tutoring tra i liceali e i compagni più piccoli che ha dato risultati che hanno superato le più rosee aspettative.

Il Pcto rappresenta un importante momento di orientamento per gli studenti e ha senso se i ragazzi sono messi nelle condizioni di mettere in campo le competenze maturate, se possono mettersi in gioco e testare le proprie capacità di “problem solving”, di lavoro in gruppo, di empatia e di gestione degli obiettivi fissati. La restituzione al termine di questi mesi di lavoro ci ha lasciato senza parole: “Mi sono sentita valorizzata”; “Credo di aver scoperto un nuovo lato di me”; ”La diversità credo sia stata la scoperta più bella di questo progetto: diversità legata al metodo di studio, all’esposizione, alla preferenza banale tra penna blu o nera oppure al rapporto con gli evidenziatori, ma ovviamente la diversità più bella è quella che ci portiamo dentro”; ”Ogni incontro mi ha aiutata a sviluppare una comprensione più profonda delle cose e specialmente delle persone”; “Ho capito che anche l’empatia, non va sottovalutata, perché da un tutor anche una minima parola sbagliata può essere decisiva nella mente di un ragazzo più piccolo”; “Durante le mie giornate da tutor sono riuscita a notare come ogni studente abbia abitudini di studio e metodi diversi, questo mi ha affascinato particolarmente perché ho catturato piccoli tratti di ognuno che mi hanno permessa di aggiustare i miei modi”; “Collaborare con gli altri mi ha permesso anche di ampliare il mio punto di vista, collaborare e migliorare le mie capacità relazionali”; “Ho imparato a empatizzare, avere tatto e ascoltare le ragioni dei ragazzi, cercando sempre di arrivare a compromessi e punti di incontro efficaci e soddisfacenti per entrambi”.

Le riflessioni degli studenti, condivise nell’incontro conclusivo, alla presenza dei tutor interni, esterni, degli studenti destinatari del progetto e di alcune famiglie, raccontano un percorso ricco di belle emozioni e di traguardi raggiunti. Non solo si sono creati legami, ma i più piccoli hanno migliorato il loro rendimento scolastico; è stata una inconsapevole lezione di “pedagogia agita” quella che ci hanno restituito i nostri ragazzi, resa possibile dalla guida esperta dei professori Basile e Gambone con l’impagabile supporto dei tutor esterni che hanno saputo dare spazio ai ragazzi e ne hanno valorizzato le competenze.

La rete, la valorizzazione del territorio, la “peer education” sono gli elementi fondanti di un progetto educativo che vede il nostro liceo protagonista di un cambiamento proficuo per tutta la comunità educante. La relazione è stata il fattore determinante per creare un ambiente di apprendimento accogliente e inclusivo all’interno di un percorso che, come richiesto, sarà replicato e ulteriormente migliorato con il supporto di tutti gli attori. Educare alla pace significa insegnare a conoscere l’altro, imparare a leggerlo nei suoi bisogni, comprenderne la diversità quale ricchezza di straordinario valore; educare alla pace significa costruire un dialogo rispettoso in cui ciascuno può essere se stesso senza temere il giudizio.

E ancora una volta, con grande orgoglio (perdonatemi!), prendo atto della grandezza umana e delle competenze dei miei ragazzi e ringrazio sentitamente i docenti per l’impegno e il grandissimo lavoro svolto e per aver creduto con me in questo percorso.

Lucia Lolli, dirigente scolastico liceo “Vian”

 

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