22 Novembre, 2024
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Antitrust, chiuso con impegni procedimento su Intesa Sanpaolo e Isybank

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso oggi con impegni il procedimento istruttorio nei confronti di Intesa Sanpaolo S.p.A. e di Isybank S.p.A., avviato a seguito dell’esposto del 10 ottobre dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Ottima notizia. Una vittoria importante per i 5 mila consumatori che abbiamo supportato in questa vicenda. Ora per i clienti del Ramo II, ossia gli oltre 2 milioni di clienti che dovevano inizialmente essere trasferiti dal 18 marzo 2024, è previsto il consenso espresso per il loro passaggio a Isybank, che è quello che abbiamo chiesto fin dall’inizio alla banca, prima di presentare l’esposto all’Antitrust. Adesso i consumatori saranno finalmente liberi di scegliere, senza forzature della loro volontà” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Molto soddisfatti anche per i rimedi adottati per compensare i disagi degli scontenti, che ora potranno rientrare in Intesa fino al dicembre 2026, riavere il vecchio Iban, avere ristori e un miglioramento della loro posizione contrattuale” prosegue Dona.

“Ora, però, è importante che i clienti siano correttamente informati di tutte queste nuove possibilità e condizioni. Per questo chiediamo che per due mesi sia inserito un nuovo banner sull’App Isybank e che sul sito vi sia un apposito pop-up a pieno schermo. L’unico neo, infatti, è che per i 275.000 clienti del Ramo I, ossia quelli che erano già stati trasferiti alla data del 16 ottobre 2023, non è stato previsto, a differenza degli altri, un consenso espresso per il trasferimento, pur se a posteriori. Inoltre il banner precedente, messo dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024, non solo è stato messo per un periodo troppo limitato, ma conteneva informazioni che ora risultano incomplete (ad esempio non era scritto della possibilità di riavere il vecchio Iban) o sbagliate, come il fatto che potevano rientrare in Intesa sino al 31 dicembre 2024, mentre ora il termine è diventato 31 dicembre 2026. Ecco perché serve per i clienti del Ramo 1 una nuova informativa” conclude Dona.

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