Si è svolto a Roma dal 5 al 7 giugno il congresso internazionale di chirurgia urologica dal vivo, “Challenges in Laparoscopy and Robotics”. L’evento scientifico di interesse mondiale è tornato a Roma, la città, in cui era nato 20 anni fa, dopo essersi tenuto in Spagna, Germania, Svezia, Portogallo, Francia, Cina.Cinquanta noti urologi inrernazionali sono convenuti per eseguire interventi in diretta di alta complessità in laparoscopia e robotica. Le operazioni sono state trasmesse dal vivo ad oltre 800 delegati giunti a Roma da 54 paesi. “Si tratta del congresso di chirurgia avanzata urologica di maggior livello al mondo – spiega il Professor Paolo Emiliozzi, Direttore della unità di Urologia del San Camillo Forlanini di Roma e Direttore scientifico del congresso insieme ad altri medici.Sono state eseguite procedure di altissima complessità, che hanno permesso ai partecipanti di apprendere tecniche avanzate ed innovative. Gli interventi sono stati eseguiti al San Camillo Forlanini, all’IFO, al Policlinico Umberto I ed al San Filippo Neri, tutte strutture dotate di robot chirurgici di ultima generazione. Per la prima volta al mondo è stato eseguito un intervento di tele chirurgia ad 8000 km di distanza, con il chirurgo seduto in console robotica a Roma ed il paziente in sala operatoria in Cina. Inoltre, è stato introdotto in Europa il robot single port, che utilizza un solo foro di dimensioni maggiori per introdurre strumenti snodabili all’interno, un po’ come il Dottor Octopus di Spiderman..” “Infine, – prosegue il Prof. Emiliozzi – sono state sperimentate chirurgicamente le più recenti innovazioni dell’intelligenza artificiale, con la ricostruzione di immagini tridimensionali dell’organo e del tumore, che sono state sovrapposte all’immagine chirurgica della console robotica durante l’intervento chirurgico, rendendo la chirurgia oncologica ancora più precisa e definita. L’evento ha confermato l’estremo livello raggiunto dall’Urologia mondiale e da quella Italiana. Sono stati eseguiti interventi che fino a qualche anno fa erano impensabili Dopo che la robotica ha riprodotto tutta la chirurgia open con i migliori risultati funzionali, minor ricovero, minori perdite ematiche, minor dolore e più rapido ritorno alle attività quotidiane, sono nati anche interventi esclusivamente per la robotica, come la ricostruzione di stenosi complesse dell’uretere con la mucosa della bocca, intervento che in Italia è stato eseguito nel sistema sanitario pubblico proprio per la prima volta al San Camillo”.
“Oggi, – conclude – il Prof.Emiliozzi, la chirurgia oncologica (tumori prostatici, vescicali, renali) e quella ricostruttiva è possibile essere eseguita in centri di eccellenza con approccio mini-invasivo robotico, con pochi fori cutanei”.