Il Garante Privacy ha inflitto a Eni Plenitude una multa per 6.419.631 di euro per chiamate promozionali effettuate senza il consenso dell’interessato o rivolte a numeri iscritti al Registro delle opposizioni.
“Bene, ottima notizia: i consumatori sono martoriati da chiamate moleste a tutte le ore ed evidentemente non sono solo gli operatori secondari ad attuare queste strategie aggressive. Purtroppo, però, si tratta di una goccia nel mare: quanti profitti hanno portato quelle telefonate moleste?” si chiede Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Purtroppo, da gennaio a oggi, con l’imminente fine del mercato tutelato della luce, che scade il 30 giugno, le chiamate moleste si sono moltiplicate a dismisura ” prosegue Dona.
“Per questo, urge un giro di vite del legislatore che, in materia di luce, gas e telefonia, le materie più critiche, deve togliere valore ai contratti fatti per telefono ripristinando per tutti il sistema dell’opt-in, ossia il regime valido fino al 2009 che proibiva di telefonare a qualcuno se non aveva dato prima il suo espresso consenso a essere chiamato, ossia l’opposto di quanto accade ora” conclude Dona.