2 Luglio, 2024
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Quello “strano” bovino autoctono chiamato “Maremmana”

Passeggiando per le nostre campagne non è raro avvistare una razza particolare di bovini, con lunghe corna affusolate, mantello grigio e un aspetto maestoso.

Si tratta della Maremmana, un’antica razza bovina autoctona originaria della Maremma, area che si estende tra la Toscana meridionale e il Lazio settentrionale.

I reperti archeologici ritrovati a Caere (Cerveteri) e la testa taurina del museo di Vetulonia ne confermano l’allevamento sul nostro territorio fin dai tempi degli Etruschi, una presenza che dura fino ad oggi come testimonia anche la Sagra della Cornuta che si tiene ormai da qualche anno a Manziana con l’obiettivo di valorizzarne la carne e l’allevamento brado locale.

Vale quindi la pena scoprire qualcosa in più su questo bovino che popola le nostre zone da secoli.

Origini e storia

La storia della Maremmana si intreccia con quella del suo territorio, risalendo a tempi antichi. Discendente dai bovini dalle grandi corna (razza grigia della steppa) originari dell’Asia Minore, ha attraversato l’Europa orientale per poi stabilirsi definitivamente nella sua attuale dimora.

Nel corso dei secoli si è adattata perfettamente ad un ambiente caratterizzato da terreni paludosi, clima caldo e pascoli rigogliosi. La sua rusticità e resistenza l’hanno resa una razza ideale per l’allevamento brado, controllata e guidata dai butteri in sella ai loro tipici cavalli Maremmani.

Il suo momento di massima diffusione risale agli anni tra le due guerre, quando era utilizzata anche per il lavoro. Tuttavia, con la bonifica delle zone paludose e la meccanizzazione dell’agricoltura, la diffusione della razza ha subito un rallentamento.

Gli ultimi dati disponibili (31 dicembre 2023) segnalano una popolazione di circa 15.198 animali, distribuiti tra la Maremma toscana e laziale.

Caratteristiche distintive

La Maremmana è una razza piuttosto longeva (raggiunge anche i 15-16 anni di età) e di taglia grande. Un tratto distintivo sono sicuramente le grandi corna che nelle femmine assumono una forma a lira, mentre nei maschi si presentano a semiluna.

Anche se alla nascita il mantello è di color fromentino (rosso ruggine), dopo tre mesi d’età diventa grigio più scuro nei tori e più chiaro nelle femmine.

Questi animali sono allevati principalmente per la produzione di carne, molto saporita e ricca in acidi grassi insaturi e polinsaturi.

Presidio Slow Food e valorizzazione

Riconosciuta per il suo valore storico, culturale e gastronomico, la Maremmana è stata inserita tra i Presidi Slow Food. Questo importante riconoscimento mira a tutelare la razza e promuovere un allevamento sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali.

Gli allevatori della Maremma toscana che aderiscono al Presidio si sono uniti nell’Associazione Razza Bovina Maremmana con lo scopo di valorizzare questa razza seguendo sistemi di allevamento biologici. Esiste anche un Consorzio Carne Razza Maremmana Bio che riunisce diverse aziende agricole tra Tolfa, Canino, Roma e Bagnoregio (https://www.maremmanabio.it/ ).

La Maremmana rappresenta un tesoro prezioso per l’agricoltura locale, un connubio tra storia, tradizione e qualità. La sua rusticità, le sue caratteristiche distintive e le sue pregiate produzioni la rendono un simbolo della cultura rurale maremmana e un elemento chiave per la valorizzazione del territorio e la promozione di una filiera agroalimentare di qualità.
Sara Fantini
Redattrice L’agone

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