1 Agosto, 2024
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Una domanda lecita… ma dove hanno studiato?

L’inchiesta di fanpage.it su Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile del partito Fratelli d’Italia, ha riportato all’attenzione il tema dell’antisemitismo che dopo l’azione terroristica di Hamas dello scorso sette ottobre e la dura reazione del governo Israeliano, sembra aver trovato nuovi argomenti per riemergere nelle cronache dei mezzi di comunicazione. L’inchiesta, rilanciata lo scorso febbraio dal programma Piazza Pulita, condotto da Corrado Formigli, ha dato una nuova eco al tema, tanto da far dire al Ministro degli Interni Piantedosi, intervistato da Bruno Vespa, “il metodo con cui è stato rilevato il fenomeno ha avuto il merito di far emergere il comportamento”.  E dunque ben venga l’indagine giornalistica undercover, se serve a portare alla luce un fenomeno che “non va sottovalutato e va eliminato alla radice” (Repubblica.it , 6 luglio 2024).  Molte parole sono state scritte su quel servizio, alcune condivisibili altre meno, ma l’aspetto che più inquieta è la giovane età dei protagonisti e la domanda che sorge spontanea è: dove hanno studiato questi ragazzi? Come mai non sono riusciti ad assimilare le semplici e tragiche informazioni riportate sui libri di storia e non solo su quelli, che ogni scuola di ordine e grado dà ai nostri figli?  Come fanno a non sapere che i personaggi a cui inneggiano e che vorrebbero riportare in auge, sono stati i responsabili di una guerra mondiale che ha causato la morte di 68 milioni di persone, come se nel 1945 gli abitanti dell’Italia, della Jugoslavia (le repubbliche balcaniche), della Grecia e dell’Albania, comprensivi dei loro eserciti, fossero stati passati per le armi, dai neonati agli anziani (Vittime della seconda guerra mondiale – Wikipedia, il numero di abitanti è riferito a quelli del 1939). Come fanno questi ragazzi a gridare “Sieg Heil!” (“Salve vittoria!”) quando dal 1933 al 1945 – durata dell’Olocausto – furono uccisi tra i 15 e i 17 milioni di “sgraditi” al regime nazista nel processo di arianizzazione della società e fra questi le vittime della Shoah (sterminio degli ebrei) furono circa sei milioni (Vittime dell’Olocausto – Wikipedia)?

Queste informazioni sono facilmente reperibili sulla Rete, strumento che questi ragazzi padroneggiano benissimo, eppure qualcuno gli ha fatto credere che questi fatti non siano veri in questa misura o che addirittura non siano mai avvenuti. E’ come dire che l’Impero Romano non sia mai esistito. Ed è difficile credere che i loro professori abbiano omesso la parte di storia che narra le vicende e le conseguenze della seconda guerra mondiale. Tornando al ministro Piantedosi, se il fenomeno si vuole eliminare alla radice è proprio sui cattivi maestri di questi ragazzi che occorre intervenire, sono loro i veri responsabili delle idee estremamente dannose portate alla luce dal servizio di fanpage.it e c’è da temere che sia solo una piccola parte di quello che attraversa l’universo giovanile in tema di nostalgia di un passato che non hanno vissuto, ma che gli è stato raccontato in modo distorto. Viene alla mente la celebre frase di Guzzanti – le risposte sono tutte dentro di noi, ma sono quasi sempre sbagliate.

Salvatore Scaglione 

 

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