Cinquecento milioni stanziati in favore del comparto
L’11 luglio la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il DL Agricoltura, convertendolo in legge. Il provvedimento, già approvato al Senato il 5 luglio, stanzia circa 500 milioni di euro a sostegno del comparto agricolo, agroalimentare e della pesca, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale, per favorire l’uscita delle aziende agricole e ittiche dalla crisi causata dall’aumento dei costi di produzione, dai bassi prezzi e dagli effetti negativi della guerra in Ucraina, ma anche dagli eventi climatici estremi e delle fitopatologie e zoonosi recentemente sopravvenute.
Nei 15 articoli che lo compongono sono previsti interventi settoriali, tra cui molti utili anche per le aziende agricole del nostro territorio. Entrando più nel dettaglio, il provvedimento prevede una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole e della pesca che hanno registrato un calo del volume d’affari o della produzione nel 2023.
Sono previsti 67 milioni di euro di aiuti per le filiere dei cereali e della pesca e 14 milioni di euro per la ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo oleario, di quello agrumicolo e di quello lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino. Trentadue milioni di euro andranno ai produttori di grano duro, e in particolare alla filiera grano-pasta, e alle imprese ittiche per supportare la filiera contro la proliferazione del granchio blu.
Arrivano poi contributi per gli allevatori di specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione, nel limite di 4 milioni di euro per l’anno 2025. Il decreto destina 74 milioni di euro per combattere fitopatie come peronospora e flavescenza dorata, 30 milioni per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa e 55 milioni di euro per supportare la biosicurezza degli allevamenti e la filiera suinicola, e contrastare la peste suina africana. Inoltre, il decreto rafforza le misure contro le pratiche sleali e il caporalato, incrementando le indagini e le sanzioni.
Il progetto “Granaio Italia” è stato semplificato, riducendo le formalità per i molini e non solo. E’ stata poi prorogata di un anno la sperimentazione delle Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) per selezionare nuove varietà vegetali.
Infine, sono stati stanziati oltre 117 milioni per la lotta alla siccità ed è stato confermato il divieto di installare impianti fotovoltaici su terreni agricoli, con nuove disposizioni sulle energie rinnovabili e la tassazione dei proventi. Per quanto si tratti di uno stanziamento notevole e misure che sicuramente porteranno benefici al comparto agroalimentare, restano ancora molte sfide da affrontare. Sarà quindi importante che il governo continui a sostenere il settore primario con azioni concrete e una visione a lungo termine.
Sara Fantini