23 Agosto, 2024
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A Valles si è svolto il convegno su scherma e psicoanalisi

Tanti atleti e un pubblico attento a Valles di Rio di Pusteria (Bolzano) per l’incontro sul tema “Scherma e psicoanalisi: sviluppare coraggio, resilienza e un buon carattere attraverso lo sport”. L’iniziativa, che si è tenuta al Tennis Halle, in occasione del Valles Fencing Camp 2024 organizzato dal Club Scherma Bolzano, ha visto in qualità di principale relatrice la psichiatra e psicoanalista, ordinario della società psicoanalitica italiana, Adelia Lucattini, che ha pubblicato di recente il volume “Psicoanalisi e Bambini. Vademecum per i genitori” (Carena Editore). Presenti i maestri Salvatore Lauria e Guido Marzari, il moderatore Edoardo Giuseppe Foti, lo schermidore Giulio Gaetani, tra il numeroso pubblico anche molti atleti agonisti e istruttori di scherma.

Il maestro di scherma e organizzatore del Valles Fencing Camp, Salvatore Lauria, ha parlato delle proprie esperienze come maestro e attento osservatore degli aspetti psicologici nell’insegnamento della scherma ai bambini, la gestione nonché l’importante collaborazione con i genitori. Inoltre, ha sottolineato il livello culturale degli schermidori che mentre si allenano e gareggiano anche ad altissimi livelli, studiano, il che rende l’attività sportiva ancora più impegnativa. “Per le caratteristiche della disciplina”, ha detto Lauria, “La scherma spinge anche a volersi migliorare in altri ambiti, ad esempio nella professione dopo la chiusura della carriera agonistica professionistica. Non a caso, la maggior parte degli schermidori sono laureati”.

L’atleta Giulio Gaetani, con grande lucidità e passione, ha raccontato la sua esperienza di atleta agonista e delle difficoltà che ha dovuto superare nel trasferirsi molto giovane da Lecce a Torino, per inseguire il suo sogno e realizzare il suo desiderio di diventare un’atleta di alto livello. “In questo contesto”, ha detto Gaetani, “è importante avere delle figure di riferimento che possano sostenere nei momenti di difficoltà, per insistere e non arrendersi, portare avanti e raggiungere l’obiettivo di essere un atleta di alto livello”.

La psicoanalista Adelia Lucattini, dopo aver presentato la sua recente pubblicazione, ha parlato della psicoanalisi e della sua importanza nella clinica, nella ricerca e nell’insegnamento a tutti i livelli. “Nell’ambito sportivo, e nel caso specifico nella scherma”, ha spiegato Adelia Lucattini, “gli sportivi agonisti necessitano di qualità che sono sia personali ma anche legate al rapporto con i maestri, ai legami col gruppo e al supporto della famiglia. Lo sport agonistico richiede dedizione, sacrificio, fatica, ore di pratica quotidiana. Essere atleti agonisti comporta anche un grande carico di stress psicologico. La scherma offre una formazione importante: da disciplina militare è diventata disciplina sportiva, assumendo un livello simbolico, estremamente raffinato. Inoltre, attraverso l’uso di un’arma (spada, fioretto, sciabola), si trova la “giusta distanza” fisica e psichica dall’avversario e nella vita. Aiuta a sviluppare l’intraprendenza senza mai nuocere all’altro: andare a segno, prendere stoccate, schivare i colpi e cercare di vincere senza mai ferire né fisicamente né psicologicamente l’avversario”.  Adelia Lucattini si è poi soffermata sull’importanza delle difficoltà e ostacoli da superare che, specialmente da bambini, sono indispensabili per crescere, e su come i traumi in alcune circostanze possono essere superati spontaneamente, ma che “talvolta, invece, necessitano di un aiuto specialistico, psicoanalitico”.

Il maestro e CT della nazionale di spada medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi di Atlanta, Guido Marzari, è invece intervenuto sull’importanza degli aspetti psicologici nell’insegnamento, che vanno di pari passo con gli aspetti tecnici. I maestri Marzari e Lauria hanno poi sottolineato l’importanza dello sviluppo contemporaneo delle qualità tecniche, atletiche e mentali degli atleti durante tutta la loro crescita, da bambini fino alla giovinezza. “L’insegnamento del gesto atletico”, hanno spiegato, “è alla portata di tutti i maestri, ma la qualità si distingue nei maestri in grado anche di individuare e favorire lo sviluppo delle qualità individuali dei singoli atleti, fisiche e mentali. È necessario valutare l’atleta per le sue caratteristiche peculiari, che sono sia fisiche che psichiche”.

Secondo Guido Marzari “intuitivamente un maestro formato e con esperienza, individua subito le qualità fisiche di un bambino, ma già sa che non saranno sufficienti per permettergli di diventare un’atleta di alto livello. Lo scopo di un maestro è quello di formare tanti bambini che possano essere buoni atleti nello sport e persone realizzate nella vita. Alcuni di loro sceglieranno lo sport agonistico e potranno diventare atleti di alto livello. Ma tutti quanti trarranno grandi benefici dall’avere praticato una disciplina sportiva con maestri capaci e attenti anche agli aspetti psicologici”.

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