Nel ’63 P.P.Pasolini scrisse Il Padre Selvaggio, un’opera destinata a rimanere nell’etere: il regista non trovò finanziatori, spaventati dalla sua libertà di pensiero, e il film non venne mai realizzato. L’abbozzo di sceneggiatura venne pubblicato postumo, nel fatale 1975.
In questa breve ed intensa opera, un canovaccio che sfugge alle definizioni, c’è tutto il Pasolini poeta e il Pasolini insegnante, che ai suoi allievi semplicemente chiedeva di osservare la vita per rifletterla e raccontarla, come egli stesso faceva nelle sue opere letterarie e nei suoi film.
I protagonisti sono Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa, e il suo insegnante europeo progressista e tormentato che cerca di dare ai suoi ragazzi un insegnamento anticonvenzionale e anticolonialista.
Questa opera racconta soprattutto un conflitto, tra l’insegnante e l’allievo, il rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, la tensione verso l’altro da sé, e il ribaltamento dei ruoli: chi insegna? E chi impara?
Dalla sapiente rielaborazione del testo da parte del Balletto Civile è nato uno spettacolo e, successivamente, la performance a cui assisterete.
Balletto Civile (ore 19.30)
con Maurizio Camilli e Confident Frank
Sguardo Michela Lucenti
Tecnica Francesco Traverso
Produzione Balletto Civile in collaborazione con ERT – Emilia Romagna Teatro/ Festival Carne
con il sostegno di ICK (Amsterdam)
e del Ministero Italiano della Cultura MIC