28 Settembre, 2024
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Tutta Italia… è Paese

Premetto che va considerata “Italia” solo la nazione nata con il referendum vinto dalla Repubblica nel 1946 in quanto in precedenza lo Stato della penisola era un regno straniero (la Savoia è francese) che aveva invaso e conquistato con le armi vari altri Stati, fra cui quello del mio paesello di origine che era sotto un altro re straniero (i Borbone sono spagnoli).

A chi abbia studiato, anche solo per sbaglio, un pochino di storia, è arcinoto che il territorio della attuale Repubblica italiana, nei secoli, è stato attraversato da eserciti di tutto il mondo e che ciascuno ha lasciato un suo ricordo. Un esempio per tutti: le bellissime bionde dagli occhi azzurri del sud Italia sono un dono dei Normanni; ovviamente senza nulla togliere alla bellezza dei profondi mediterranei occhi scuri, anzi ricordando che Gesù non era certamente biondo né con gli occhi azzurri e nemmeno troppo chiaro di pelle. Credo sia poi inutile ricordare che i Romani, che erano guerrieri, ma non stupidi, diedero la cittadinanza romana, a mano a mano, a tutti i popoli dell’impero, tanto da avere imperatori di origine africana oltre che europea, e facendo diventare Roma grande grazie proprio alla presenza delle intelligenze dei cittadini provenienti da Africa ed Europa (e, se avessero potuto, anche da Asia, America e Oceania perché erano guerrieri, ma intelligenti).

Non voglio essere retorico o poetico affermando che nelle vene di tutti i cittadini italiani scorra sangue anche di cittadini di altre nazioni, alcune delle quali nemmeno più esistenti o cancellate quando l’Italia nemmeno esisteva.

Tuttavia, geneticamente parlando, è dimostrato che nel Dna di probabilmente tutti i cittadini italiani ci siano geni di donne e uomini provenienti da altri territori, anche molto distanti. Anzi abbiamo addirittura anche geni tramandati dai nostri “cugini” neanderthaliani che i nostri avi provvidero a sterminare invadendone il territorio. Non dimentichiamo infine che la nostra specie, homo sapiens, deriva direttamente da ominidi provenienti dal “Corno d’Africa”. Ominidi che sono emigrati diffondendosi sull’intero globo terracqueo e perdendo l’originale colore nero della pelle per adattarsi evolutivamente a condizioni climatiche più fredde e con meno luce solare di quelle di origine. Insomma siamo tutti discendenti di piccoletti con la pelle nera che vivevano in Africa.

Per chi non abbia fiducia nella scienza, ricordo comunque che siamo tutti discendenti di Adamo ed Eva e per questo ci chiamiamo fratelli (o “bro” – da brother – come dicono i millennials).

Riassumendo, non ha alcun senso parlare di “tratti somatici italiani” in quanto, per definire dei tratti somatici e associarli ad una nazionalità, occorrerebbe fare una media dei tratti somatici dei cittadini italiani del 2 giugno 1946, o dei cittadini italiani nel corso degli anni dal 1946 ad oggi. Ma perché fermarsi solo al 1946 o fermarsi ad oggi? Ma poi cosa si intende per “cittadino italiano”? Ebbene lo “status” di cittadino italiano è definito dalle Leggi della Repubblica e anche senza lo jus soli (legge che ha fatto grande gli USA grazie alle intelligenze dei figli degli immigrati da altre Nazioni) la variabilità somatica temporale è evidente (basti considerare chi abbia fatto vincere le gare olimpiche all’Italia). Italiano è chi è titolare del passaporto della nostra Repubblica ed allora concorre, con i suoi propri tratti somatici, ad una media senza senso in quanto non è né fissa né definita, ma varia nel tempo e nello spazio.

Correttamente Alan Sorrenti cantava che siamo tutti “figli delle stelle”. Infatti, eccetto gli atomi di idrogeno di cui siamo composti, tutti gli altri atomi sono stati generati all’interno di stelle e provengono da esplosioni di supernovae. Ora attendo che qualcun altro canti che siamo tutti africani … con buona pace di chi, stupidamente o per turlupinare gli ignoranti ed avere voti a basso costo, non vuole si riconosca lo jus soli, ma conseguentemente non è italiano lui, né i suoi elettori, né i suoi progenitori (gli ominidi della specie homo sapiens) e coerentemente dovrebbe tornare a vivere nella sua terra di origine: la Rift valley.

Riccardo Agresti

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