17 Settembre, 2024
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La tregua estiva non risolve la crisi nella maggioranza di Rocca

Alla Pisana non mancano i problemi, con buona pace dell’interesse dei cittadini

A cavallo tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto la crisi che si era aperta all’indomani delle elezioni europee all’interno della maggioranza di centrodestra in Regione Lazio è deflagrata fino ad arrivare all’importante Consiglio di mercoledì 24 luglio sull’assestamento di bilancio disertato dal gruppo di Forza Italia.

Come dichiarato dal capogruppo del Partito Democratico in Regione Mario Ciarla, sarebbe semplicistico però ridurre la frattura solo a una «questione di poltrone ed equilibri di potere: i veri elementi di crisi sono la mancanza di collegialità e di un modello di governo serio. Oggi al vertice della Regione c’è un presidente che si dimostra, in ogni occasione, incapace di costruire confronto ed esercitare capacità di mediazione politica, che definisce “trumpiani” gli stessi esponenti delle opposizioni ai quali la sua maggioranza chiede responsabilità».

A detta delle opposizioni c’è infatti, proprio nell’approccio di Rocca, un palese “difetto di capacità di ascolto, di sintesi, di collegialità” che investe tanto la sua Giunta quanto la maggioranza che la sostiene alla Pisana, privando la prima di “visione politica ed efficacia amministrativa” e la seconda, “costretta fin da subito al silenzio e all’inazione”, del riconoscimento del proprio necessario contributo.

Nel corso della seduta d’aula del 24 luglio, infatti, i consiglieri sono stati costretti a interrompere la seduta perché Forza Italia e Noi Moderati non si sono presentate e hanno quindi fatto saltare il numero legale. Fatto raccontato in presa diretta da Eleonora Mattia sul suo profilo Instagram.

«La quasi totalità della Giunta è pressoché sconosciuta non solo alla maggior parte dell’opinione pubblica ma anche agli stessi consiglieri» ha attaccato il neo presidente della Commissione trasparenza, Massimiliano Valeriani, mentre per Marta Bonafoni «Rocca ha perso la sua maggioranza. Litigano come matti e mandano in scena uno spettacolo che mai, chi vuole bene alla comunità dei cittadini del Lazio, vorrebbe vedere».

Alle proteste si è aggiunta anche la voce di Sara Battisti: «La maggioranza è spaccata, non di certo sulle scelte da fare per far crescere il Lazio ma evidentemente per ragioni che attengono alle carriere personali dei singoli. Ecco, da questo bisogna prendere le distanze».

E’ chiaro che se addirittura si arriva a far saltare l’Aula convocata su provvedimenti come il Documento di economia e finanza regionale (Defr), l’assestamento delle previsioni di bilancio 2024-2026, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e il rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2023, la crisi da politica investe anche la capacità operativa dell’amministrazione regionale, così come denunciato da Daniele Leodori: «Parlo di crisi operativa perché anche all’interno della maggioranza sta crescendo la preoccupazione per questo immobilismo che continua a perdurare da inizio mandato e non permette di offrire risposte ai cittadini del Lazio».

Ma nel momento in cui si era affacciata la consapevolezza che non votare entro determinati termini almeno assestamento e debiti fuori bilancio poteva provocare un danno economico alle casse della Regione, venerdì 26 i consiglieri di maggioranza e opposizione sono tornati in Aula per approvare i due provvedimenti.

Un contesto in cui c’è stata «un’opposizione responsabile che ha chiesto almeno il preavviso di 24 ore per dare la possibilità a ogni consigliere di prendere in esame i provvedimenti, anche per un elemento di dignità per chi risiede in quest’Aula», queste le parole di Ciarla durante il suo intervento in Aula.

In questo contesto il Gruppo del Pd non intende più accettare che «un’Assemblea eletta per occuparsi dei problemi e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini del Lazio sia costretta all’immobilismo da parte di chi pensa soltanto ai propri interessi personali e alle proprie poltrone».

I lavori sono poi ripresi mercoledì 31 luglio e si sono conclusi nel pomeriggio del primo agosto con l’approvazione della proposta di legge sulla variazione di bilancio che ha visto il voto contrario delle opposizioni.

Il ritiro all’ultimo momento degli emendamenti sulle norme urbanistiche da parte dell’assessore Righini, ha riconosciuto Emanuela Droghei «è un risultato importante che siamo riusciti a ottenere, ma per il resto il Partito Democratico è stato costretto a ribadire la contrarietà a quello che è in realtà un “mini collegato” votato all’indomani dell’approvazione in Giunta del vero collegato».

Approvato anche il rendiconto consolidato Giunta-Bilancio 2023 con l’astensione delle opposizioni che hanno invece votato contro il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Nulla da fare invece per il Documento di economia e finanza regionale (Defr). Per i problemi che ancora permangono nella maggioranza di centrodestra la seduta è stata rinviata a data da definirsi.

 

 

 

 

 

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