21 Novembre, 2024
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Rientro a scuola e al lavoro, rischio ansia e stress

Settembre è sinonimo di ripresa: i bambini tornano a scuola e gli adulti ritornano al lavoro dopo un periodo di vacanza. Tuttavia, il rientro nella routine quotidiana può rivelarsi una sfida sia per i più piccoli, che per gli adulti. Il cambiamento di ritmo può causare stress, ansia e difficoltà nel riadattamento, influenzando il benessere emotivo, mentale e fisico. Come possiamo affrontare il ritorno alla normalità con maggiore serenità?

Secondo uno studio pubblicato nell’International Journal of Environmental Research and Public Health (2023), che ha coinvolto oltre 100 paesi e 44 culture, i determinanti della felicità sono stati inseriti in tre categorie principali: Salute, Speranza e Armonia. Questi tre elementi costituiscono la chiave per una vita equilibrata e soddisfacente. In particolare, il benessere mentale, fisico ed emotivo, un corretto equilibrio tra vita lavorativa e privata, relazioni sociali positive e prendersi cura di sé e degli altri, sono fattori cruciali per affrontare la routine in modo armonioso.

“Da alcuni anni si osserva un nuovo fenomeno che non aiuta né mentalmente, né fisicamente, la ripresa di un nuovo anno scolastico o lavorativo”, afferma la psichiatra e psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, Adelia Lucattini, “Durante l’estate molti adolescenti non hanno potuto riposarsi adeguatamente, poiché si sono dovuti dedicare alla preparazione dei test d’ingresso all’università, che alcuni di loro, iniziano a studiare per scelta personale, ma talvolta anche su sollecitazione dei genitori. Il rischio è che non si siano ripresi a sufficienza dalle fatiche dell’anno scolastico precedente e che, durante il prossimo anno scolastico, debbano portare avanti lo studio dei test in parallelo alla preparazione del quarto anno o del quinto di scuola superiore. Il quinto, inoltre, prevede anche con la preparazione della maturità. Alcuni adolescenti si dedicano allo stesso tempo anche con lo studio per sostenere l’esame per la patente di guida che certamente dà una spinta verso l’autonomia ma che inevitabilmente è anche un po’stressante, come tutti i momenti di passaggio.  Per quanto riguarda gli adulti – ma soprattutto i giovani adulti (tra i 30 e i 40 anni) – sempre più spesso utilizzano il periodo estivo mentre ancora lavorano e/o le ferie, per studiare, professionalizzarsi, sostenere esami universitari, preparare prove di concorso o colloqui lavorativi, sostenere prove per i titoli di lingua necessari per università e lavoro. Pur essendo una scelta volontaria, di fatto, non fanno nessun tipo pausa, di vacanza o di stacco dalla faticosa routine quotidiana. È un fenomeno molto diffuso anche tra medici e in chi svolge professioni sanitarie, tra gli insegnanti e tutti coloro che studiano per cambiare collocazione o ambito professionale, affrontando master, specializzazioni, etc., mentre lavorano. È chiaramente positivo il desiderio di migliorarsi e progredire, nella vita e nella professione, così come incrementare lo studio e i propri interessi di formazione personale, già dalle Scuole Superiori, avendo in mente un progetto per la futura formazione universitaria. Il problema è il rischio di un sovraccarico fisico e mentale.  È importante sapere che carichi di studio o lavoro pesanti, non possono essere protratti a lungo, più di un mese, altrimenti vi è un rischio di burnout, di “esaurimento” nervoso e di sviluppare disturbi fisici da stress.

E’ di fondamentale importanza l’equilibrio tra vita privata e lavoro, vita relazionale e studio. Una delle definizioni di intelligenza è la capacità di conciliare bisogni e istanze diverse, risulta evidente la necessità di non sovrapporle ma armonizzarle, trovando le giuste pause tra un’attività e l’altra. Naturalmente, escluderne una non è una soluzione, è piuttosto necessario alternarle con una buona organizzazione che preveda anche pause giornaliere, settimanali e la programmazione di alcuni giorni “off”, liberi, ogni due mesi”.

Educatori, insegnanti e genitori svolgono un ruolo cruciale nel riconoscere i segnali di ansia da separazione e nel supportare i bambini e gli adolescenti durante il loro processo di adattamento al rientro scolastico. È importante creare un ambiente rassicurante e stabile, comunicare con empatia e fornire strategie concrete per affrontare le preoccupazioni, parlando con i figli della fine delle vacanze e del nuovo anno scolastico o universitario. Per i bambini piccoli, i rituali quotidiani possono aiutare a mantenere un senso di sicurezza. Per gli adolescenti possono essere utili esercizi di respirazione e tecniche di rilassamento con un insegnante.

Ecco alcune semplici,  ma efficaci strategie per affrontare con serenità il ritorno a scuola e al lavoro. “Iniziare a cambiare le abitudini estive e a tornare alla routine scolastica almeno due settimane prima dell’inizio della scuola”, spiega Adelia Lucattini, “Per chi lavora, prendersi qualche giorno di pausa a casa, per rientrare nei ritmi quotidiani progressivamente. Gli adulti hanno una maggiore capacità di adattamento al cambiamento di bambini e adolescenti, ma alcuni giorni di decompressione andrebbero sempre programmati fin dall’inizio della vacanza.

Cominciare un po’ per giorno a portare gli orari estivi a quelli della ripresa, prestando particolare attenzione all’orario cui andare a dormire. Parlare con i figli o con il partner dei bei momenti trascorsi dell’estate e del ritorno alle abitudini autunnali dopo questo lieto momento di stacco. Ai bambini e adolescenti, prospettare aspetti positivi: i compagni di classe che saranno felici di rivedere, la ripresa dello sport o delle attività artistiche e le prossime vacanze.

Con il partner riprendere hobby, attività sportive e programmare le pause dei mesi prossimi in modo da creare un ponte psicologico tra l’oggi e ciò che sarà”.

Contestualmente ridurre un po’ il tempo trascorso davanti allo schermo e ai dispositivi elettronici, anticipando l’ora va cui andare a dormire. “È importante avere a casa una regolarità per i pasti, simili a quelli invernali o scolatici”, conclude Adelia Lucattini, “La fame o il calo di zuccheri (ipoglicemia) rendono difficile imparare e a concentrarsi a scuola, ed essere rilassati e produttivi al lavoro.

Andare insieme ai figli a scegliere gli oggetti, strumenti e libri necessari per il nuovo anno scolastico. Per chi lavora, regalarsi anche solo una cosa per se stessi, che accompagni durante la ripresa approfittando di saldi o mercatini. Hanno un valore simbolico, di accompagnamento al nuovo anno, rispondono ad un bisogno interiore di “coccolarsi”.

Per i genitori, accordarsi con altri genitori per fare incontrare e fare giocare i propri figli insieme, per gli adulti riprendere i contatti con amici e parenti, organizzando delle uscite e momenti conviviali. Gli adulti non hanno necessità di un’organizzazione giornaliera, ma la socialità va sempre coltivata e difesa con almeno un’uscita una volta a settimana, al massimo ogni due.

Per chi sta studiando in parallelo per scuola e test,  e per chi sta lavorando e studiando, è necessaria un’organizzazione del tempo che comprenda anche le pause che vanno intese come assolutamente necessarie. “C’è un tempo per ogni cosa”.

Se vi fossero difficoltà nell’organizzazione, la fatica avesse sopraffatto le forze fisiche e mentali e si fosse affacciata ansia o confusione, è utile chiedere un aiuto specialistico e psicoanalitico per ritrovare la centratura e riprendere riuscendo a conciliare e portare avanti più impegni, senza cadere nel burnout.

Per i bambini, se l’ansia di separazione o la fobia scolastica non fossero più gestibili dai genitori, nonostante l’aver parlato tanto con i figli, avere una buona organizzazione dopo il rientro dalle vacanze estive e una giusta preparazione al rientro a scuola, è utile una consultazione psicoanalitica per sciogliere in nodi, dipanare le matasse delle paure e affrontare il nuovo anno con i genitori in serenità, con forza e buon coraggio”.

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