La motonave Sabazia, in navigazione sul lago di Bracciano, è stata la location ideale per aprire la Rassegna “Un lago di libri”. Ha introdotto Gianluigi De Benedittis, presidente dell’Associazione Humanae vitae promotrice dell’evento; insieme a lui, ha dato il benvenuto a bordo, Giovanni Furgiuele, Man Sponsor della Rassegna e presidente dell’Associazione L’agone che da anni si impegna a diffondere sul territorio, e soprattutto tra i giovani, i saperi a livello letterario, culturale, di inclusione. Lui stesso introduce la giovane Ludovica Di Pietrantonio, che dopo un percorso di formazione con L’Agone, ha acquisito il titolo di giornalista pubblicista.
La stessa Ludovica ha moderato la presentazione del romanzo “Ululati. Le inchieste dell’ispettrice Andrea Dufour” di Vespina Fortuna Ledda e “La distanza apparente” di Lorenzo Avincola. Tutti abbiamo condiviso la conoscenza degli autori, la diffusione dei due nuovi libri e il piacere della lettura mentre un venticello autunnale ricordava che l’estate ci sta definitivamente abbandonando. Ludovica ha saputo condurre unendo la competenza a quel garbo, quella gentilezza e quella cultura letteraria raffinata che la contraddistinguono. Così, le sue domande ci hanno accompagnato in un duplice viaggio: quello percorso sul lago e quello che ci ha guidato alla conoscenza del pensiero degli autori che hanno espresso il piacere e le emozioni vissute nella stesura dei loro romanzi, ambedue pubblicati da Robin Edizioni. Il vicesindaco Biancamaria Alberi, presente con la presidente del Consiglio comunale Giulia Sala, ha espresso il grande apprezzamento dell’amministrazione impegnata a valorizzare tutte le forme culturali che siano fonte di crescita per il territorio. Nel romanzo di Vespina Fortuna molti sono gli interrogativi cui Andrea Dufour, prima donna con la nomina di poliziotto, è chiamata a rispondere: <<Chi è la ragazza trovata morta a Locumari? Che ci faceva là in campagna da sola? Da chi scappava, in camicia da notte e ciabatte? >>. Molto sapientemente Ludovica ha puntato l’attenzione sull’intreccio di relazioni umane costruito dall’autrice. Questa nel descrivere i suoi personaggi li considera spesso ruvidi, persone cattive che usano il denaro per arrivare al potere ma, afferma con convinzione, nessuno nasce cattivo perché c’è sempre un lato positivo dentro ogni anima. L’autrice ambienta il suo romanzo in territorio sardo e racconta di aver attinto ad una ricca documentazione su un personaggio rocambolesco condannato dallo Stato ma ritenuto dal popolo un eroe. Interessante il suo racconto in cui narra di aver appreso che vi erano anche donne sarde dedite a delinquere al pari degli uomini.
Lorenzo Avincola nel suo testo “La distanza apparente” induce a una riflessione sulla “distanza” partendo dalla storia di Triestino Davoli, sindaco e medico di famiglia. Egli vive con responsabilità l’emergenza Covid che fa della distanza una questione di sopravvivenza non soltanto tra le persone ma anche tra i sentimenti più profondi. Lui con i suoi enigmi è alla costante ricerca di risposte che non trova in amore; l’amore -nel testo- è centrale, è il filo conduttore di una storia clandestina. L’autore percepisce che le distanze non possono essere infinite e a volte accade, come nel caso di Triestino Davoli che, nonostante le brevi distanze, non si riesca a vedere perfettamente nitido e allora si finisce per confondere molte cose che sembravano evidenti. Ognuno di noi può non conoscere la persona che ha davanti, perché spesso la distanza che ci separa da essa, ma anche da chi ci sembra molto vicino, può rivelarsi, nello spazio e soprattutto nel tempo, soltanto apparente. Nel libro tutto accade sulla riva del lago; l’acqua è usata dall’autore come simbolo che ci induce a guardare sotto le cose. L’acqua per lui è vita ma può essere anche morte, essa procura in lui una sensazione ambivalente.
Nel rispondere alle domande della moderatrice e del pubblico, è emerso con chiarezza che Vespina non si distaccherà mai dalla figura del personaggio Andrea Dufour, anzi camminerà accanto a lei anche nel suo prossimo romanzo. Avincola, in riferimento alla domanda sul coinvolgimento emotivo dell’autore, ha utilizzato un’espressione di Italo Calvino, uno degli autori più importanti del Novecento italiano: “Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto”.
Ai ringraziamenti è seguito il “firma copie”, con un gradito rinfresco, i saluti, poi l’attracco al molo.
Questa interessante Rassegna, patrocinata dai Comuni di Bracciano, Trevignano Romano, Anguillara Sabazia, continuerà il suo percorso di presentazioni fino a concludersi il 5 ottobre ad Anguillara Sabazia.
Un sentito ringraziamento va al Consorzio di navigazione “Lago di Bracciano”.
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone