Centodieci chilometri, sei tappe, da Oriolo Romano a Cerveteri, passando per Campagnano e Anguillara Sabazia, Bracciano e Manziana, fra laghi e crateri, coni e caldare, tufi e peperini. Il Cammino dei Vulcani. Da percorrere a piedi, ma da vivere anche a parole e note. Per descrivere e interpretare, spiegare e immaginare, ricordare e ascoltare.
“Cammino dei Vulcani Blues” è un incontro – il primo di una serie – in cui quella che una volta era una terra del fuoco e ora è parchi naturali e patrimoni archeologici, viene raccontata così com’è: una bellezza spesso trascurata, un tesoro ancora sottovalutato, una fonte non solo di acque ma anche di ispirazione, una rete di antiche vie e strade ma anche di artisti e associazioni, un gioco di illuminazioni e una miniera di sorprese. E se il blues è la musica del diavolo, madre del jazz e del soul, del rock e del rap, il vulcano è l’energia allo stato naturale, il sole imprigionato nella terra, il padre di quello che abitiamo, osserviamo e calpestiamo.
Le narrazioni di Umberto Pessolano, naturalista, di Settimio Cecconi, archeologo, e di Marco Pastonesi, giornalista e scrittore; le musiche di Alessandro D’Alessandro, con il suo organetto elettronico e preparato, e di Francesco Forni, alla voce e alla chitarra; la regia di Fernanda Pessolano per Ti con Zero. E anche una guida, “Il Cammino dei Vulcani”, pubblicata da Ediciclo, con precisazioni logistiche e approfondimenti scientifici. E ancora un sito, camminodeivulcani.it, con paesaggi fotografici e divagazioni culturali.