27 Settembre, 2024
spot_imgspot_img

Un “ménage à trois” con troppe falle e dannoso per tutti

Una triangolazione pericolosa coinvolge insegnanti-allievi-genitori

Quel rapporto solidale che un tempo legava la famiglia alla scuola, nel rispetto dei ruoli, si è andato gradualmente deteriorando. Assistiamo al paradosso di un antagonismo in crescendo: da una parte genitori iperprotettivi che picchiano e denunciano il personale della scuola minandone l’autorevolezza; dall’altra docenti sminuiti nel loro ruolo e nel   prestigio sociale che non riescono più a mediare con un’utenza che li discredita. Nell’uno e nell’altro caso ci troviamo di fronte ad adulti incapaci di dialogare che sottovalutano quanto le conseguenze del loro rapporto logorato abbiano dirette ripercussioni sull’ansia, sull’aggressività, sulla capacità di apprendere di tutti quei giovani che da loro dovrebbero essere formati, educati, sostenuti nella fatica di crescere.

Il filosofo Umberto Galimberti, nel 2023, segnalava il dilagante fenomeno dei “genitori sindacalisti dei figli”, sempre pronti a difendere i loro ragazzi e a incolpare gli insegnanti visti come   nemici da combattere. Così i giovani da educare diventano quella punta fragile del triangolo che rimarrà sempre instabile, senza punti di appoggio a terra per cui, incapaci di rifugiarsi nelle convinzioni ora dell’uno ora dell’altro, avvertono la sensazione di sentirsi soli, confusi, sospesi tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere. Di fatto rimanendo inascoltati e senza alcuna autonomia decisionale, portano l’attenzione su sé stessi spacciando per forza e coraggio quell’aggressività nuova con cui compiono gesti estremi contro i compagni, gli adulti e gli stessi genitori. «I ragazzi di oggi non hanno più la possibilità di sbagliare, di sperimentare la frustrazione, di imparare dai propri errori» ha detto Raffaele Morelli, psicoterapeuta e saggista. Per tornare a educare occorre riformulare la struttura del dialogo tra scuola e famiglie, si tratta di creare un’alleanza che parte da una conoscenza reciproca, dal dialogo, dall’ascolto sulle condizioni “apprenditive” e comportamentali degli alunni. È fondamentale che genitori e docenti condividano il percorso educativo, non si tratta necessariamente di avere le stesse idee ma di trovare una convergenza sui traguardi di sviluppo delle competenze degli alunni come condizione indispensabile perché essi possano elaborare un personale progetto di vita (life skill). La recente Legge numero 55 del 2024 ha istituito l’albo dei pedagogisti, pertanto potrà essere inserito, tra le figure di sistema a scuola, il pedagogista come guida e supporto per famiglie e docenti.

Anna Maria Onelli

 

 

 

Ultimi articoli