22 Dicembre, 2024
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La Civil Social Business City al Festival nazionale dell’economia civile

L’assemblea per la Civil Social Business City – risposta comunitaria alla sfida dei 3 ZERI proposta dal Premio Nobel Yunus: Zero Esclusione, Zero Disoccupazione, Zero Inquinamento – e l’hackathon con gli studenti hanno caratterizzato il pomeriggio della prima giornata del Festival Nazionale dell’Economia 2024, in programma a Firenze fino al 6 ottobre.

La proposta della Civil Social Business City ha diversi obiettivi:

• Trasformare l’approccio delle organizzazioni del Terzo Settore in modo ampio, che rappresentano gli attori principali dell’economia sociale, verso un cambiamento di lungo periodo improntato all’innovazione, all’autonomia e alla sostenibilità, accelerando modelli di cooperazione comunitari che possano favorire la collaborazione strategica tra i diversi attori economici del territorio (sia sul lato della produzione che sull’integrazione dei servizi, dal welfare all’educazione, all’assistenza sociale, ai piani territoriali di sviluppo, fino ad arrivare alla cultura e al turismo.
• Favorire sistemi di inter-cooperazione tra le imprese nel quale si valorizzano lo scambio di know how, competenze, servizi e relazioni per moltiplicare il valore sociale e civile condiviso, creando delle filiere che siano integrate e coese.
• Impegnare l’amministrazione locale nel co-programmare co-progettare, assumendosi un ruolo-guida verso regione, governo e affiancamento ad essi nell’interlocuzione europea, nel progetto di un sistema stabili di infrastrutture sociali e tecniche (mettendo a valore quanto sta già facendo da tutti i punti di vista) per la sperimentazione di un modello di “città inclusiva, sostenibile e partecipata”.
• Favorire nuove forme di partecipazione a bandi nazionali e internazionali sull’economia sociale e civile per la promozione, l’aggregazione e lo sviluppo di nuove forme di autoimprenditorialità sostenibile.
Per Enrico Testi (Direttore del Yunus Social Business Centre University of Florence): «Per raggiungere uno sviluppo umano sostenibile e per transitare dal modello economico esistente, che abbiamo visto ormai non essere sostenibile penso che la risposta sia riassunta dalla parola “partecipazione”, seguita da “cooperazione”. Il modello capitalistico ci ha insegnato a competere, ma l’essere umano e la società nascono dalla cooperazione. Quello che dobbiamo imparare a fare meglio è, appunto, cooperare».

Mario Biggeri (Professore Economia Università di Firenze e Direttore scientifico del Yunus Social Business Centre University of Florence) ha detto: «Lo sviluppo umano sostenibile è centrale per dare risposte a dei problemi. Le persone con fragilità, infatti, non sono sempre un problema, ma possono rappresentare la soluzione. Se diamo risposte alle loro domande di benessere e inclusione, possiamo produrre qualcosa di importante che dia una risposta chiara e forte al senso di umanità che sta mancando nella società moderna».

Per gli studenti «questo hackathon è un’esperienza importante sia per noi, che per i professionisti di diversi settori, dall’economia alla salute e fino al design, perché cerca di mettere insieme differenti aspetti importanti per le sfide che dobbiamo affrontare quotidianamente».

Luigino Bruni (Presidente “SEC – Scuola Economia Civile”) ha invece ricordato la figura di Giorgio La Pira: «Aveva una visione carismatica e profetica delle città e in particolare di Firenze. Se Firenze dimentica La Pira, dimentica sé stessa. La città di La Pira era la civitas romana, cui si appartiene per cittadinanza. Ecco perché ci piace chiamarci economia civile: perché richiama la sua natura inclusiva. La città come luogo di alleanza tra i diversi, tra i mercanti, i frati e i politici».

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