Le forme di partecipazione e governance dell’energia” è stato il panel che si è tenuto nel corso della 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in corso a Firenze. Quali modelli di gestione dell’energia rinnovabile sono in grado di produrre impatto, infrastrutture sociali e partecipazione delle comunità locali? A questa domanda hanno cercato di dare una risposta i relatori presento.
Matteo Zulianello (Direttore Dipartimento sviluppo sistemi energetici RSE – Ricerca Sistema Energetico) ha dichiarato: «Oggi, a questo tavolo, con le nostre diverse competenze rappresentiamo pienamente la complessità delle comunità energetiche. Anche all’interno della CER stessa, impostiamo la nostra ricerca in questo modo, con elementi tra loro molto differenti. Se alcuni si occupano principalmente delle questioni tecnologiche, altri hanno maggiori competenze sociali, come dimostra, ad esempio, il fatto che recentemente insieme a Next abbiamo realizzato uno studio per comprendere impatto sociale della nostra attività».
Per Sergio Criveller (Presidente Fondazione Energy, CER Diocesi di Treviso) «l’aspetto fondamentale e primario del lavoro delle CER è quello dell’interesse sociale e ambientale. Su questo ci concentriamo quando entriamo a contatto con le persone che talvolta si dimostrano ancora scettiche, tentando di far capire loro che ovviamente il vantaggio in questo caso non è di carattere economico».
Romina Taccone (Head of Technical Support Geothermal Italy, Enel Green Power and Thermal Generation, Enel Italia): «Abbiamo prospettive di crescita per utilizzi plurimi del calore. Ci sono diverse iniziative sviluppate nel territorio toscano, come ad esempio l’uso del calore per produrre alimenti che sono reperibili oggi anche all’interno della grande distribuzione. A breve inoltre, in Provincia di Siena, daremo vita ad un impianto in grado di recuperare la c02 ed utilizzarla per produzione alimentare e farmaceutica».