Riceviamo e pubblichiamo – Le Segreterie Regionali Emilia Romagna e Lazio del Nuovo Sindacato Carabinieri hanno avanzato ai Ministri della Difesa e della Giustizia un documento con il quale chiedono la modifica delle procedure disciplinari che riguardano medesimi fatti per cui si è in pendenza di procedimento penale, riferiscono i Segretari Regionali Emilia Romagna, Giovanni Morgese e Lazio, Sabatini Mastronardi .
Il sindacato non ritiene giusto, infatti, che per il procedimento disciplinare la presunzione di non colpevolezza sia capovolta attraverso l’inflizione di sanzioni disciplinari, per fatti o comportamenti su cui l’Autorità Giudiziaria non ha ancora emesso il proprio verdetto definitivo.
Secondo il Sindacato si tratta di un’autentica ingiustizia, che rende illimitato il potere gerarchico e rende ancor più precaria e compressa la condizione lavorativa dei Carabinieri, già fortemente pressati dalla complessità del proprio lavoro e status militare.
Il Sindacato, con i segretari aggiunti, Andrea Di Virgilio e Cosimo Torcello, aggiunge: l’attuale impostazione normativa dell’articolo 1393 del Codice dell’Ordinamento Militare e’ inammissibile e rende la chiara idea di quanto si mantengano compressi i diritti più essenziali dei lavoratori nel contesto militare, pur senza che tali compressioni siano realmente utili o indispensabili alla realizzazione delle prerogative delle FFAA e di Polizia a ordinamento militare.
Nuovo Sindacato Carabinieri