Presentato oggi alla Casa del Cinema, per l’80mo anno dalla liberazione di Roma, un nuovo civico giusto dedicato a una delle figure più emblematiche del cinema italiano: Luchino Visconti.
A prestare la voce a questo civico, che sarà posizionato a villa Ada di fronte alla casa del regista, l’attore Alessio Boni.
“Una nuova storia si aggiunge, un nuovo muro racconterà la propria storia. “Il ruolo del grande regista nella resistenza è poco noto e, insieme agli studenti, abbiamo ripercorso la sua vita restituendola alla città” dichiarano Paolo Masini ideatore e coordinatore del Civico Giusto e Maria Grazia Lancellotti coordinatrice della rete nazionale di scuole Memorie. Una città, mille storie e della ricerca storica.
Per Caterina D’Amico anima dell’Archivio Visconti “E’ stato bello rivivere la storia di Luchino attraverso gli occhi e l’arte delle giovani generazioni. Il Civico Giusto è un progetto che lega nel migliore dei modi passato e futuro. E’ un gran bel lavoro che a Luchino sarebbe piaciuto”
Per Francesca Del Bello e Fabrizio Rufo, Presidente e Assessore alla cultura del secondo municipio e che hanno sostenuto il progetto “continua il nostro percorso con Il Civico Giusto, un percorso che si arricchisce di una storia importante per la città e per tutto il nostro Paese. Ai cinque civici già realizzati in questo municipio se ne aggiungeranno altri nei prossimi mesi “.
I testi sono della tutor prof.ssa Antonella Rossi che con i ragazzi della VA del Liceo Bramante ha realizzato il mini doc, la sigla finale è di Luca Barbarossa.
Il montaggio è affidato a Mirko Bertarelli e le musiche a Francesca Gabriela Buszomany.
Partner del lavoro gli archivi dell’Istituto Luce, di Rai Teche, della Fondazione Luchino Visconti – Istituto Gramsci e del fotografo Maurizio Riccardi. Presenti alla cerimonia il figlio di Pietro Ingrao, Guido e la nipote di Valerio Zurlini, Francesca.
Guido Ingrao, intervenendo, ha parlato del rapporto del padre Pietro con il cinema e con la reasistenza, leggendo inoltre una parte del diario che raccontava di quei giorni.
Luchino Visconti, uomo dalla profonda sensibilità politica e sociale, decide di mettere a disposizione la propria villa per perseguitati politici, fin dalla caduta del fascismo. Dopo l’occupazione, la sua casa diventa un punto di riferimento della clandestinità e in breve tempo Villa Visconti si trasforma in una delle centrali operative della resistenza romana, dove vengono nascoste armi e persone. Vi transitano alcuni tra i più grandi protagonisti dell’Italia democratica, come Mauro Scoccimarro, Luigi Longo, Pietro Ingrao, ma anche semplici reduci dalla guerra di Spagna, come Francesco Curreli o Sisinnio Mocci: chiunque sia impegnato nella lotta contro l’invasore vi può trovare accoglienza, conforto, riparo.
Luchino pagherà di persona la scelta di fiancheggiare la resistenza: scoperto e arrestato, finirà nelle mani di Pietro Koch nella famigerata pensione Jaccarino.
Alla presentazione erano presenti gli studenti, oltre che del liceo Bramante, anche del Liceo Orazio.