Riceviamo e pubblichiamo – Il coordinamento unitario delle associazioni nazionali Unatras chiede al ministro dei Trasporti Matteo Salvini di chiarire quali siano le reali intenzioni del governo, sul delicatissimo tema delle accise sul gasolio per autotrazione.
“Giusta richiesta! Il Governo farebbe bene a chiarire esattamente quello che intende fare, ma deve farlo non solo con gli autotrasportatori ma con gli italiani. Non vorremmo, infatti, come accaduto in passato, che per evitare blocchi della circolazione dei Tir si lasciasse invariata la tassazione ai camionisti per poi fregare maggiormente gli automobilisti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se l’accisa del gasolio salisse da 61,74 cent a 72,84 cent al litro, ossia pari a quella della benzina, il prezzo del diesel, considerando anche l’Iva, salirebbe di quasi 14 cent al litro (13,542), con un rincaro pari a 6 euro e 77 cent per un pieno da 50 litri. Una stangata a famiglia su base annua, se non si considera il totale delle famiglie, visto che non tutte hanno una vettura diesel, pari a 162,50 euro nell’ipotesi di due rifornimenti al mese. Se invece si trovasse, come pare ipotizzare il Mef, una via mediana tra le accise di benzina e gasolio, allora l’aggravio per il complesso degli italiani potrebbe essere anche nullo, visto che le maggiori tasse pagate da chi possiede un’autovettura a gasolio sarebbero compensate dal risparmio per chi ne ha una a benzina” conclude Dona.