16 Ottobre, 2024
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Sanità, Rapporto Gimbe, Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione fondamentale, crollo spesa rende debole Ssn”

“In ambito sanitario la prevenzione è un caposaldo, al quale ancorare non solo la cura e l’assistenza del paziente, ma anche la possibilità di contrastare in anticipo e con successo eventuali malattie oppure ottimizzare i successivi percorsi terapeutici. Allarmano, pertanto, i risultati che emergono dal settimo Rapporto Gimbe sul Servizio sanitario nazionale, che indicano un crollo della spesa riservata all’attività di prevenzione, un crollo che rende pericolosamente debole il nostro Ssn”. Lo afferma il professor Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), commentando il settimo Rapporto della Fondazione Gimbe sul Ssn, secondo il quale, rispetto al 2022, nel 2023 la spesa per i “Servizi per la prevenzione delle malattie” si è ridotta di 1.933 milioni di euro (-18,6%).

“Anche se fondamentale, la prevenzione continua ad essere marginalizzata, considerata differibile, ma si tratta di una visione miope e semplicistica, che ha rischiose ricadute nel tempo a danno dei pazienti e della collettività in generale” osserva Greco, che aggiunge come, ad esempio, “le tecniche di procreazione medicalmente assistita oggi sono molto efficaci soprattutto se associate alla diagnosi genetica preimpianto. Anche a proposito dell’infertilità, sia maschile sia femminile – precisa l’esperto – la prevenzione trova poco spazio, come nel caso degli accertamenti sulla riserva ovarica femminile, che vengono effettuati soltanto quando la coppia ha problemi di fertilità”.

I risultati del Rapporto Gimbe devono quindi “spingerci a ripensare la sanità in una prospettiva più ampia di intervento – conclude Greco – rivalutando aspetti fondamentali come la prevenzione e la ricerca scientifica, che devono poter contare anche su maggiori risorse economiche, per garantire ai cittadini, anche attraverso una più attenta e articolata attività di comunicazione e sensibilizzazione pubblica su questi temi, la massima tutela della salute”.

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