Riceviamo e pubblichiamo – Ladispoli Attiva torna a denunciare il grave immobilismo riguardo il progetto di difesa dagli allagamenti dei quartieri Miami e Cerreto. Questo progetto, avviato oltre un decennio fa, ha l’obiettivo di proteggere la popolazione dai rischi idrogeologici, con un contributo iniziale della Regione Lazio di 1 milione di euro, stanziato già nel 2004 in risposta agli eventi alluvionali che avevano colpito la parte bassa del quartiere Miami. A questi fondi, si sono poi aggiunti 300.000 euro derivanti da un mutuo acceso dal Comune di Ladispoli con la Cassa Depositi e Prestiti.
Un lungo stallo nonostante i fondi stanziati
Nonostante le risorse finanziarie siano state allocate da tempo, il progetto è rimasto fermo, aggravando una situazione già critica per i quartieri Miami e Cerreto, soggetti a frequenti allagamenti. Questi fondi, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza della popolazione locale, restano inutilizzati. Già dal 2018, il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) aveva sollevato l’urgenza di avviare i lavori, segnalando criticità legate alla procedura di esproprio dei terreni necessari per l’intervento, ma tali richiami sono stati ignorati.
Un RUP dimissionario e una macchina burocratica inceppata
Nel 2020, il RUP è stato costretto a rassegnare le dimissioni, denunciando gravi lacune nella gestione del progetto, tra cui l’assenza di un ufficio dedicato agli espropri e la mancanza di poteri autonomi nella gestione delle risorse. Queste problematiche hanno ulteriormente rallentato il percorso, lasciando il progetto in uno stato di completo stallo.
Rischi crescenti per la sicurezza dei cittadini
I ritardi ingiustificati non solo espongono i residenti dei quartieri Miami e Cerreto a crescenti rischi idrogeologici, ma potrebbero avere gravi ripercussioni legali e finanziarie per l’amministrazione comunale. In caso di allagamenti, potrebbero verificarsi danni ad abitazioni – come già accaduto diverse volte negli scorsi anni – e infrastrutture pubbliche, mettendo in pericolo la sicurezza delle persone e gravando sulle casse comunali. Non solo non è stato portato avanti il piano più ampio, ma neppure sono stati attuati quei piccoli correttivi che avrebbero consentito di mitigare il rischio.
Inoltre, nell’ambito dell’interlocuzione che ha preceduto il passaggio del Sistema Idrico Integrato nelle mani di Acea, non ci risulta che l’Amministrazione abbia mai messo sul tavolo questo progetto.
L’ombra del cemento
A complicare la situazione, vi è un fatto preoccupante: alcuni dei terreni interessati dal progetto di difesa degli allagamenti, su cui sarebbe stato necessario espropriare soltanto pochi metri, hanno cambiato destinazione d’uso con la Variante al PRG approvata dall’amministrazione Grando nel 2019. Non vorremmo che il blocco del piano antiallagamento sia legato non a questioni tecniche o finanziarie, ma a quelle tipiche dinamiche speculative che privilegiano interessi edilizi e di cementificazione, a discapito del bene collettivo. Sarebbe grave se le necessità della comunità venissero sacrificate per favorire logiche legate al mercato immobiliare, magari con qualche Piano particolareggiato che anticipa gli effetti della Variante non ancora vigente. Non sarebbe un caso isolato.
È ora di agire
Ladispoli Attiva chiede con fermezza che l’amministrazione Grando fornisca risposte concrete e immediate, e che sblocchi i lavori per la messa in sicurezza dei quartieri Miami e Cerreto. I cittadini non possono più aspettare. Anche alla luce dei recenti allagamenti, è tempo di agire e di proteggere il nostro territorio!
Abbiamo protocollato un’interrogazione urgente per ottenere dal Sindaco risposte chiare e dettagliate sul perché non sia stato fatto nulla in questi sette anni e sulle ragioni di questo stallo.