Si è concluso a Roma il seminario “Corpi Civili di Pace: dopo la sperimentazione, quale ruolo per il futuro?” al quale hanno partecipato i diversi attori coinvolti: i giovani CCP, le Istituzioni e gli enti, sia quelli provenienti dal mondo del peacebuilding sia quelli appartenenti al mondo del servizio civile, tutti accomunati dalla consapevolezza che, in un contesto caratterizzato da conflitti e sfide globali, è necessario investire in politiche e in strumenti di pace.
L’istituto dei CCP deve essere stabilizzato, qualificato e potenziato, hanno evidenziato le testimonianze dei giovani che hanno appena concluso il servizio; a loro, veri protagonisti di questa sperimentazione, va il ringraziamento della CNESC per la dedizione e l’impegno mostrato.
“Sicuramente il primo passo sarà quello di avviare la quarta annualità, di cui attendiamo a breve l’uscita del bando” dichiara la Presidente Laura Milani. “Si deve poi superare il concetto di sperimentazione e stabilizzare l’esperienza dei Corpi Civili di Pace all’interno del Dipartimento Politiche Giovanili, riconoscendone sempre specificità e differenze rispetto al servizio civile all’estero, con il quale mantiene diverse connessioni. La Risoluzione ONU 2250 “Giovani, Pace, Sicurezza” sollecita infatti il Dipartimento a potenziare sempre più la partecipazione dei giovani nella costruzione della pace e l’esperienza dei CCP colloca il nostro Paese all’avanguardia in tal senso”.
L’esperienza maturata in questi anni sarà fondamentale per costruire un nuovo paradigma di sicurezza, che riconosca il ruolo centrale dei civili nella prevenzione e trasformazione nonviolenta dei conflitti.
Al Ministro Andrea Abodi, che per impegni istituzionali non era presente, ma che in diverse dichiarazioni ha riconosciuto il valore dell’iniziativa, la Cnesc e gli operatori CCP chiederanno a breve un incontro per presentare le proposte individuate per il futuro.