Secondo i dati resi noti ora dall’ dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, contenuti nell’Osservatorio sulle comunicazioni, a giugno sono 14 milioni e 355 gli utenti unici che si sono collegati a siti/APP di video on demand a pagamento, in aumento di 218 mila utenti rispetto a giugno 2023 ma in netto calo rispetto al precedente dato di marzo 2024, pari a 15 milioni e 388 mila.
“Troppi i rincari! Solo per citare l’ultimo in ordine di tempo, quello di Netflix che è appena passata, per l’offerta standard con pubblicità, ossia la meno costosa, da 5,49 a 6,99 euro, con un rialzo astronomico del 27,32%, pari a 18 euro su base annua” commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Abbonarsi a una tv a pagamento sta diventando sempre più un privilegio per pochi, considerati i prezzi sempre più elevati. In quest’ultimo anno, da settembre 2023 a settembre 2024, a fronte di un’inflazione generale pari allo 0,7%, gli abbonamenti a pay tv e video in streaming sono rincarati del 5,4%, quasi 8 volte tanto. Un rialzo che sale al 9,1% se si confrontano gli aumenti delle ultime due stagioni televisive (da luglio 2022 a settembre 2024). E’ chiaro che molti consumatori sono costretti a rinunciare all’abbonamento e, quindi, gli utenti, invece di decollare come ci si aspetterebbe, finiscono per calare del 6,71% in appena 4 mesi” conclude Dona.