26 Dicembre, 2024
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Educazione civica e Forze armate, connubio pericoloso. Il caso dell’istituto “Sereni” di Roma

Riceviamo e pubblichiamo – Ci giunge da alcuni docenti dell’Istituto “Emilio Sereni” di Roma la segnalazione di una circolare della DS della quale riportiamo interamente il testo, omettendo solo la parte finale con il nome delle docenti responsabili del progetto. N.B.: il neretto è nostro.

Oggetto: 4 Novembre – Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate

Nelle giornate dal 28 al 31 ottobre un team interforze (Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza) propone agli Istituti della Capitale, ognuno nelle proprie specificità, delle conferenze scolastiche mirate all’approfondimento di tematiche di Educazione Civica. Le attività si svolgeranno al Circo Massimo, dove sarà allestito il Villaggio Difesa; nell’ottica della crescente vicinanza tra i giovani e le Forze Armate, è prevista la partecipazione di scolaresche scelte negli istituti secondari di secondo grado, in particolar modo Istituti Tecnici.

Il nostro Istituto parteciperà con una delegazione di 54 studenti delle classi quinte che, il giorno 30 ottobre, dalle ore 09.30, potranno visitare il villaggio.

Per raggiungere il luogo della manifestazione sarà messo a disposizione un bus che partirà dal piazzale della sede centrale. Trattandosi di un evento utile anche ai fini dell’orientamento lavorativo, si auspica la più ampia adesione. […]

Come afferma la circolare, le attività sono rivolte all’approfondimento di tematiche di Educazione Civica, cosa che rinvia a due problematiche: la prima è quella che conferma la tendenza ad esternalizzare l’insegnamento, come se il lavoro degli insegnanti in classe debba necessariamente richiedere l’aiuto di apporti e approfondimenti di esterni. La seconda questione, più pregnante per chi scrive, riguarda i soggetti ai quali si sta affidando l’esternalizzazione dei contenuti dell’educazione Civica, vale a dire un team di interforze composto da tutte le forze armate che dipendono direttamente dal Ministero della Difesa.

Ministero della Difesa, non dal MIM o dal Ministero della Cultura, ma dalla Difesa, a conferma dell’orientamento che le nuove linee guida dell’educazione Civica sottendono (clicca qui).

Tornando alla circolare, inquieta l’espressione “crescente vicinanza tra i giovani e le forze armate” che esplicita le reali intenzioni dell’iniziativa, confermando quanto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da anni: l’impegno di molte istituzioni (forze dell’ordine, MIM, Uffici scolastici provinciali e regionali, scuole etc.) ad avvicinare giovani di ogni età alle forze armate con l’esplicito intento di promuovere le “carriere in divisa” o più semplicemente l’arruolamento, parola che è meglio edulcorare con espressioni quali “orientamento lavorativo”.

Ovviamente, in scuole dove ormai le organizzazioni delle visite di istruzione si fanno sempre più rare per i costi dei mezzi di trasporto, che ormai ricadono interamente sulle famiglie (un autobus costa mediamente 15/20 euro ad alunno e le visite si svolgono quasi sempre con mezzi pubblici), l’offerta del villaggio difesa è completamente gratuita con la messa a disposizione per ogni scuola di un bus!

Su internet non abbiamo trovato nessun bando relativo al Villaggio difesa, mentre se ne trova uno relativo all’Allestimento temporaneo di una Cittadella militare a favore delle articolazioni del Ministero della Difesa in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e giornata delle Forze Armate – 4 Novembre 2024 che ci fa dedurre che si tratti proprio del Villaggio Difesa.

L’espressione cittadella militare si è mostrata probabilmente troppo dura e diretta. Villaggio difesa, sposta l’attenzione, dissimula, rimandando a un concetto che coinvolge la sfera civile il villaggio, appunto (termine che rimanda anche ai villaggi vacanze o alle varie manifestazioni promosse a Circo Massimo ultimamente, rimandi che rendono l’iniziativa ancora più appetibile!) e Difesa perché occorre mascherare il fine bellicistico che le forze armate sottendono, ricordando sempre che il loro ruolo è quello di difendere il Paese, anche quando si compiono operazioni di guerra in paesi lontanissimi che non ci hanno aggredito (e qui occorrerebbe ricordare le operazioni di guerra italiane dal colonialismo italiano, alle più recenti operazioni in Albania,  Kosovo, Afghanistan, Iraq, Libano, Libia, Niger, per non parlare dell’invio di armi in Ucraina e Medio Oriente…)

Il bando per la cittadella militare del 12 agosto, prevedeva un importo complessivo per  € 649.343,94 (qui per vedere il bando) ed è stato aggiudicato ai sensi dell’art. 17 comma 5 D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36, al Raggruppamento Temporaneo “Orgoglio Nazionale 24” composto dall’operatore economico A.B.C. S.r.l. Produzioni e Allestimenti (mandataria) e l’operatore economico Around the Show S.r.l. (mandante) con un ribasso del 38,5% che corrisponde compresa la sicurezza, se i nostri conti sono giusti, a più di 400000 euro (qui per vedere l’aggiudicazione del bando)

Il sito della difesa però ci mostra un altro bando sempre del 12 agosto il cui importo è invece di 714.688,33 che sembra però non avere avuto seguito e che potrebbe rappresentare l’importo iniziale (clicca qui ). Sul sito acquisti in rete, invece, il bando risulta di un importo di 532.249,13 (clicca qui).

In breve, presumiamo che il costo debba aggirarsi su una cifra tra i 400.000 e i 530.000 (la difficoltà che si incontra a comprendere questi bandi è segnale di come la tanto acclamata trasparenza non esista realmente e quanto la burocrazia sia funzionale ad impedire ai cittadini di comprendere le reali spese del nostro Stato), cifra consistente che mostra quanto si stia investendo in questo processo di crescente vicinanza tra i giovani e le Forze Armate.

Venerdì 24 ottobre, finalmente, riusciamo a trovare su internet la voce Villaggio Difesa, all’interno del sito del Ministero della difesa, e scopriamo che l’iniziativa si svolgerà nei giorni dal 1 al 4 Novembre, mentre sappiamo dalla circolare che le scolaresche potranno visitarlo già dal 28 ottobre, dispiegando il Giorno dell’Unità nazionale e della giornata delle forze armate su una intera settimana (qui il link del villaggio difesa).

L’investimento di tempo e denaro, l’occupazione di spazi pubblici “civili” (Circo Massimo) dichiarano esplicitamente l’intento di queste iniziative “promozionali” delle forze armate: il “dominio umano” che come afferma François du Cluzel, (Cognitive Warfare, Innovation Hub 2020),«potrebbe benissimo essere il fattore decisivo (…). I primi cinque teatri di operazioni [terra, mare, aria, spazio, cyberspazio] possono portare a vittorie tattiche e operative, ma solo il teatro umano di operazioni può portare alla vittoria finale e completa» (per un approfondimento vd. Dossier 2 Osservatorio).

Leggendo il programma della Cittadella militare/Villaggio Difesa scopriamo le attività: ammaina bandiera, alza bandiera, esibizioni cinofile, conferenze accattivanti (Droni, Spazio, biodiversità…) presentazione delle varie forze armate, bande musicali… Una vera e propria settimana di festa propagandistica. Ovviamente, totalmente assenti le analisi su cosa storicamente sia il 4 novembre, sui milioni di vittime della I guerra mondiale, su Caporetto, sugli ammutinamenti e le pene di morte conseguenti, sulle diserzioni, sui mutilati di guerra, sui reduci, sulla pace punitiva per la Germania.

Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denunciamo da tempo il legame tra militarizzazione e revisionismo storico e  il 4 novembre “la giornata delle Forze armate” rappresenta un’ottima occasione per proseguire il processo di revisionismo!

Realizziamo, infine, che la  rivisitazione e la falsificazione dei fatti coglie anche il presente e il futuro. Un esempio estrapolato dal programma: «La minaccia CBRN (chimica, biologica, radiologica, nucleare): come neutralizzarla. Attività dimostrativa», titolo e attività che lasciano intendere che veramente sia possibile neutralizzare attacchi  di questo tipo dando la falsa e disonesta assicurazione che siano davvero controllabili.

Tornando alla circolare, come ci segnalano i/le docenti, nessun organo collegiale è stato coinvolto nella scelta della iniziativa, motivo in più per non soddisfare l’auspicio della DS di un’ampia adesione.

Ci auguriamo che nessun insegnante dell’Istituto Sereni, né di altre scuole, si presti a questa pericolosissima operazione.

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