21 Novembre, 2024
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Massimiliano Valeriani: «Dalla Destra non un solo atto degno di nota»  

Il consigliere d’opposizione tira le somme dopo il primo anno e mezzo di Governo-Rocca

 Massimiliano Valeriani, consigliere regionale (Pd) analizza il momento difficile d’una Regione gestita dalla Giunta-Rocca. .

Da un anno e mezzo la Regione Lazio è governata dalla Destra, qual è il bilancio che fa di questi primi 18 mesi?

«Sembrerò lapidario ma per quanto mi riguarda il giudizio è pessimo, non ha prodotto un solo atto degno di nota. Non parlo necessariamente di qualcosa di condivisibile ma almeno di visibile, palpabile.

Lo abbiamo visto con il dirottamento di decine di milioni di euro dalla sanità pubblica a quella privata, con la nuova stagione dei condoni e dell’urbanistica sgangherata. O con il caos sulle politiche abitative, nessuna risposta a chi non ha una casa ma la possibilità di trasformare cantine e sottotetti in abitazioni per profitto, in spregio a qualunque rispetto per i criteri di abitabilità. Il problema sui trasporti, con un’istituzione che dovrebbe garantire il servizio e tace costantemente davanti ai disservizi.

Quel poco che succede in Regione è catastrofico ma per la maggior parte del tempo, non succede nulla. È un’istituzione completamente bloccata».

Come mai parla di Regione bloccata?

«Prima di questa convocazione il Consiglio non si riuniva da mesi per una questione interna alla maggioranza, legata al più classico dei vizi della malapolitica, la spartizione del potere. E il presidente Rocca, che dovrebbe guidare questa compagine, è latitante, non sembra il capo di una coalizione che guida un processo politico, ma un passante che osserva e non decide.

E a pagare lo scotto di questo immobilismo sono le cittadine e i cittadini del Lazio che non vedono risolti i propri problemi».

Nelle ultime settimane i pendolari stanno vivendo molti disservizi. Cosa sarebbe necessario fare?

«I rallentamenti e le cancellazioni arbitrarie delle corse sono inaccettabili. La Regione dovrebbe vigilare, incalzando le aziende che non adempiono ai propri doveri, ma serve la volontà politica per farlo, volontà politica che non c’è. L’area che si occupa di controllo e vigilanza del contratto di servizio con le aziende di trasporto, è passata da sedici unità della nostra amministrazione a due di quella attuale.

E poi c’è la questione delle infrastrutture da potenziare. La battaglia da portare avanti in Regione deve essere incentrata sul ripristino dei lavori sulla Bracciano-Cesano. Nel frattempo bisogna continuare i lavori di ammodernamento di quanto già esistente».

Recentemente si è tenuta la “prima commissione trasparenza” presieduta da lei, che ne è diventato Presidente in estate. Di cosa si è discusso?

«Abbiamo trattato un argomento tecnico che, a causa della sua complessità, ha trovato poco spazio di divulgazione ma riguarda centinaia di imprese e decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

L’anno scorso la destra annunciò di aver approvato una legge che avrebbe risolto il tema dei crediti fiscali legati al 110% rimasti incagliati. Li avevamo avvertiti che la legge non avrebbe funzionato e l’altro giorno, in “commissione trasparenza”, abbiamo certificato che avevamo ragione.

Il Governo nazionale, per una questione ideologica, ha voluto cancellare il 110% dal giorno alla notte, senza dare una risposta alle imprese che avevano avviato i percorsi di recupero dei crediti incagliati che, sono nel Lazio, ammontano ad almeno quattro miliardi. La destra ha pensato di usare i quaranta milioni del cassetto fiscale di Cotral come garanzia per le imprese, ma nessuna banca ha ritenuto questo sistema sufficientemente affidabile e quindi nessuno ha partecipato, certificando l’inutilità di questo provvedimento.

E oltre al metodo, c’era un problema di merito perché quaranta milioni sono l’1% di 4 miliardi: se anche fosse andata a regime, la legge non avrebbe risolto il 99% del problema».

A fine settembre si è tenuta la “Tre giorni di Diurna”, una festa promossa dall’omonimo blog in cui lei ha moderato un incontro sull’opposizione alla Regione della destra. Cosa può dirci di Diurna?

«Diurna è uno spazio nato qualche mese fa dall’idea di alcune ragazze e ragazzi e io ho accolto con entusiasmo questa notizia perché è sempre un bene quando crescono nuovi spazi di confronto. La bellezza di questa festa è stata soprattutto nell’essere riusciti a creare un luogo in cui far incontrare le diverse anime del centrosinistra che hanno fatto emergere quanto le nostre basi già pensano da tempo e cioè che le forze progressiste hanno più motivi per stare insieme che per stare separati: sanità pubblica, scuola, università, trasporto, ambiente, lavoro, diritti. Negli scorsi mesi Diurna ha pubblicato articoli e non ha mai chiesto quale fosse il partito di provenienza, ma quale contributo volesse portare su una questione, ospitando anche punti di vista diversi su uno stesso tema proprio perché è nelle differenze che si trovano i semi della riflessione. Questo è il valore di questo blog, e sono contento che abbia riscosso così tanto successo a Roma e in provincia, tanto è vero che ci stanno chiedendo di provare a replicare questo format anche in altre città».

 

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