22 Novembre, 2024
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Manziana e la celebrazione del giorno dell’Unità nazionale e delle Forze armate

Si è svolta oggi 3 novembre la celebrazione del giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze armate.

Grande partecipazione di Cittadini, dell’Amministrazione Comunale con il Sindaco Alessio Telloni, Ass. Roberto Micheli, Ass. Alessandra Bucci e Cons. Enrico Colombero, dell’ Associazione Unitalsi e Combattenti di Manziana, Associazione Artiglieri di Italia sezione  di Bracciano, i consiglieri Edda Appetecchi, Gaetano Vari e Valeria Senatra. e delle Guardie Ecozoofile.

Protezione civile la Fiora, per il CIGC SICRAL il direttore Col. Alessandro Galliani e il 1° Luogotenente Massimiliano Gemini, il Comandante dei Carabinieri Cap. Simone Notaro, Ten. Col. Marco Rinaldi del Comando di Artiglieria di Bracciano, I Lions con il Presidente Adelio Dal Mas e il Gen. Walter Zambelli,  Aeronautica Militare di Vigna di Valle, Vigili Urbani di Manziana e Guardie Forestali.

Dopo il raduno in Piazza del comune, il corteo si è diretto presso la chiesa San Giovanni Battista, dove il Parroco Don Donelio ha ufficializzato la messa, ricordando i caduti e quanto oggi tutti dobbiamo fare per riportare il mondo alla serenità.

Finita la SS. Messa il corteo si è diretto presso il Monumento ai Caduti con squilli di tromba, esecuzione del Silenzio, e l’intervento del Sindaco Alessio Telloni. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli eseguito dalla Banda AMA “Alberto Tabirri” di Manziana, ha preso la parola.

Bruno Capparucci: Forse dovremmo fermarci più spesso a leggere questi nomi. Nomi di padri, di zii, di fratelli o di sconosciuti, ma tutti accomunati da uno stesso destino, essere morti lontani dall’affetto dei loro cari, lontani dall’affetto dei loro cari, lontani dalla sicurezza del paese dove erano nati, travolti da una immane tragedia loro imposta dall’orgoglio e dalla tracotanza di pochi.

Forse tutti quelli che hanno avuto la fortuna di non ritrovarli chiusi in una cantina, dovrebbero riunirsi qui a riflettere e a leggere i nomi ad alta voce almeno una volta al mese per evitare velleità e tentazioni.

Possano almeno riposare in pace ricordati da quelli che grazie anche al loro sacrificio sono cresciuti in un mondo migliore, specialmente oggi che tutti sembrano avere una gran voglia di menare le mani.

Sindaco Alessio Telloni: E’con orgoglio e profonda emozione che ho il piacere oggi di celebrare la festa delle forze armate e la commemorazione dei nostri caduti in guerra. In questa giornata in modo ricorrente il sindaco è chiamato a fare un discorso. Ebbene per dare valore alle parole che meritano queste due importanti ricorrenze ed evitare di percorrere la via della retorica che porta a pronunciare frettolosamente parole al solo fine di dare completezza formale ad una cerimonia, mi sono voluto affidare ai poeti le cui parole sono frutto di una sensibilità altra e che della retorica non hanno affatto il profumo. E per questo importante momento ho chiesto aiuto a Cesare Pavese: mi riferisco alla sua opera “La casa in collina”.  In questo romanzo Cesare Pavese attraverso l’esperienza e gli occhi di Corrado un professore di liceo ci racconta della guerra, ma ci racconta di come lui abbia un profondo senso di colpa per il fatto di rifuggire la guerra, quella terribile vicenda che di fatto sta coinvolgendo la città di Torino ma non ha ancora coinvolto le campagne torinesi, le sue splendide colline. Lì lui si rifugia di ritorno dalla città in una sorta di vigliacco esilio per dimenticare, non considerare l’atrocità della guerra. Trovo ahimè una triste analogia tra la riflessione che Pavese, in questa opera, fa su se stesso e il nostro quotidiano. Abbiamo due guerre alle porte delle nostre case e tuttavia, come, si suol dire, la vita continua – the show must gon on. Nel nostro mondo così veloce pieno di notizie e così pieno di distrazioni appare difficile fermarci e fare una riflessione seria su ciò che sta accadendo. Una riflessione non incentrata su chi abbia torto o ragione, ma una riflessione sulla guerra, sulle vicende umane della guerra. Le nostre forze armate meritano una riflessione di questo tipo perché conoscono profondamente queste vicende, conoscono profondamente il dolore, la privazione della libertà, il valore della pace che porta con se una guerra. Sono proprio loro che possono ammonirci: ritirarci nel nostro mondo confortevole, pieno di cose, senza fare una riflessione seria su ciò che sta accadendo è superficiale.

Per questo voglio chiudere questo mio intervento con le parole del poeta che sul finire del romanzo con poche, significative e sublimi parole definisce questo sentimento.

Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuoi dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l’ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono piú faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso, Si ha l’impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce – si tocca con gli occhi – che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.

Ora che ho visto cos’è guerra, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: – E dei caduti che facciamo? perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero.

Al termine della cerimonia, il corteo ha fatto ritorno al Comune per i saluti. L’agone nuovo presente alla cerimonia, ringrazia e rinnova l’importanza del ricordo e della memoria, per cercare di dare i giusti insegnamenti di vita alle generazioni future.

Giovanni Furgiuele
Presidente associazione culturale L’agone nuovo

 

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