Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) relativi al 31 ottobre e pubblicati oggi sul sito del ministero della Giustizia i detenuti presenti hanno raggiunto il numero di 62.110 per un tasso di affollamento calcolato su posti effettivamente disponibili del 132,3%.
Soltanto in due le regioni – Sardegna e Val D’Aosta – il numero di detenuti presenti è inferiore a quello dei posti effettivamente disponibili. e sono invece dodici quelle che presentano tassi di affollamento superiori al 125%.
Non si arresta quindi il trend di crescita dei detenuti presenti che alla fine del mese di ottobre sono circa 1.900 in più rispetto all’inizio dell’anno (in termini percentuali il 3,1%).
Nella nostra regione dopo oltre due anni e mezzo di incremento ininterrotto il numero di detenuti è leggermente calato negli ultimi due mesi attestandosi a 6.749 (130 in meno rispetto a fine agosto) ma, nonostante ciò, la situazione risulta decisamente più critica rispetto al dato nazionale. Infatti il tasso di affollamento è di 15 punti superiore alla media dell’intero Paese e la percentuale di crescita da inizio anno è stata del 3,2%.
D’altro canto sembrano in miglioramento i numeri dei bambini reclusi assieme alle loro madri che risultano calati rispetto al mese scorso passando da 22 a 15.
Quanto ai tassi di affollamento carcerario sono l’81% i penitenziari in tutta Italia in cui il numero dei presenti è superiore ai posti effettivamente disponibili e sono oltre 60 quelli in cui tasso di affollamento supera il 150%.
Sempre riferendoci alla nostra regione se si escludono due case di reclusione della regione e la terza casa circondariale di Roma, destinata ai semiliberi e al trattamento avanzato per tossicodipendenti, tutti gli istituti di pena presentano da oltre due anni e mezzo tassi di affollamento effettivi superiori al 100% e in otto su 14 i numeri dei detenuti presenti superano la soglia del 140% sui posti effettivamente disponibili.
Infine i detenuti stranieri sono il 31,9% in Italia e il 37,5% nel Lazio dove sono aumentati dello 0,7% dall’inizio dell’anno rispetto a un incremento del 4,8% degli italiani.