Di recente, un episodio accaduto nel centro di Roma ha portato nuovamente alla luce l’importanza del gesto antiviolenza “Signal for Help”, un segnale silenzioso che può salvare vite. Nella serata di sabato 2 novembre, una donna di 39 anni ha utilizzato questo segnale per attirare l’attenzione di una pattuglia di carabinieri, riuscendo a chiedere aiuto senza parole mentre era costretta a camminare accanto a un uomo che la minacciava.
L’aggressore, un uomo di 38 anni, aveva avvicinato la donna nei pressi della Stazione Termini, in un’area di cantiere di Piazza dei Cinquecento, e, dopo averle offerto e somministrato crack, ha preteso un rapporto sessuale. Al rifiuto della donna, ha reagito con minacce e tentativi di violenza. La trentanovenne, intuendo il pericolo imminente, ha cercato di mantenere la calma, convincendo l’uomo a spostarsi in un luogo più sicuro e frequentato, lungo via Einaudi.
Durante la passeggiata forzata, la donna ha trovato l’occasione per fare il gesto antiviolenza “Signal for Help”, un segnale internazionale in cui si nasconde il pollice sotto le altre dita della mano. È un gesto apparentemente innocuo, ma riconoscibile dalle forze dell’ordine e da chi è consapevole del suo significato. I carabinieri hanno subito notato la richiesta di aiuto della donna, avvicinandosi alla coppia e chiedendo i documenti per una verifica. L’uomo, rendendosi conto della situazione, ha tentato di fuggire ma è stato bloccato poco dopo, a circa 200 metri di distanza.
Le successive perquisizioni hanno rivelato che l’uomo era armato di un coltello da cucina e in possesso di una piccola quantità di hashish, che è stata sequestrata dalle autorità. Per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere con l’accusa di violenza sessuale e possesso di sostanze stupefacenti.
L’episodio è un chiaro esempio di come un gesto semplice ma potente come il “Signal for Help” possa fare la differenza in situazioni di pericolo. Pensato per chi si trova sotto minaccia e non può esprimersi verbalmente, questo segnale sta diventando sempre più conosciuto e rappresenta un’importante risorsa, soprattutto per le donne in situazioni di violenza domestica o coercitiva.
Questo gesto dimostra quanto sia cruciale la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine per prevenire e combattere la violenza di genere. Diffondere la conoscenza di questi strumenti può significare la possibilità di proteggere vite umane, aiutando le persone a riconoscere situazioni di rischio e a intervenire senza mettersi in pericolo.
Fonte – Il Messaggero 5 novembre
Signal for Help è un gesto discreto ideato per permettere alle vittime di violenza di chiedere aiuto senza farsi notare dal loro aggressore. Creato dalla Canadian Women’s Foundation durante il lockdown del 2020, il gesto è stato rapidamente diffuso attraverso i social media, diventando un simbolo universale di richiesta d’aiuto. Si esegue alzando la mano con il palmo verso l’interlocutore, piegando il pollice nel palmo e chiudendo le altre dita sopra di esso, sicuro e facilmente riconoscibile. In un contesto in cui le vittime possono trovarsi isolate e sotto controllo costante, questo gesto rappresenta una via di salvezza concreta.
Paola Forte
Redattrice L’agone