Dalla pluridecennale esperienza didattica e pedagogica di Anna Maria Onelli, con una prefazione d’eccellenza di Gianluca Di Pietrantonio, nasce un libro che vuole essere una guida alla scoperta del bullismo nelle diverse forme in cui esso oggi si presenta. Promosso dall’Istituto Comprensivo di Manziana, patrocinato dal Comune di Manziana e dalla sua Giunta, sostenuto dall’Associazione L’Agone nuovo, questo libro ha tra le funzioni primarie quella di abbattere il silenzio e la negazione che spesso avvolge questi contesti.
L’analisi delle dinamiche che producono bullismo, merita una riflessione più profonda che esplori alla radice il problema, che vada al di là delle vittime principali che, ahimè, sempre più frequentemente, rimangono schiacciate mortalmente dagli abusi e dai maltrattamenti fisici e psicologici, in una società che continua a negare e a far finta che tutto va bene, quando invece non va bene niente.
I dati sul fenomeno non sono per niente rassicuranti, il malessere è dilagante, l’incidenza di disturbi psicotici in età adolescenziale sta drammaticamente salendo e richiede, sempre più urgentemente, l’attivazione di progetti e interventi che lavorino su diversi piani e livelli per ripristinare un dialogo reale tra le istituzioni, la scuola, i genitori e i ragazzi.
Siamo tutti vittime di un sistema che proietta le nostre alterazioni “funzionali” e le vittime rimarranno in questo ruolo finché non prenderanno consapevolezza di poter fare qualcosa di diverso dal “subire”. Ma perché ciò avvenga, il contesto sociale deve tessere reti efficaci che possano realmente proteggere, contenere e guidare i nostri ragazzi, affinché crescano nel rispetto dell’altro. Spesso i cosiddetti “bulli” nascondono, dietro questi atteggiamenti di grande aggressività e incontrollata rabbia, un dolore mai ascoltato che produce gravi alterazioni sui diversi piani del Sé, uccidendo in primis proprio la loro capacità di percepire e percepirsi. Produrre morte e dolore è solo una proiezione dell’inferno di morte e dolore che essi hanno dentro.
Per non soffrire più non è solo un titolo ma una proposta fruibile per tutti, che ha come obiettivo quello di ripristinare i presupposti per raggiungere una condizione di benessere generale. E ieri, una delle domande che ci siamo posti, in occasione di questa presentazione, è stata quella di riflettere insieme su come si può realmente fare prevenzione a diversi livelli. La chiave di questa risposta parte da una parola che trasforma l’Io in Noi: si può intervenire a diversi livelli, e le persone che ieri erano presenti hanno portato la loro esperienza sul campo, come esempio anche di prevenzione, mettendo in luce le difficoltà e il disagio che incontrano tutti i giorni nei nostri giovani e giovanissimi.
I grandi Assenti, purtroppo ancora oggi, sembrerebbero essere i genitori; questo è sintomatico di un malessere che ha radici profonde nella società e nel modo di fare comunità dove, di fatto, non esiste una vera inclusione. Questo confronto ci deve far riflettere su quanto sia importante poter integrare interventi circolari che contemplino la presenza di tutti gli elementi che costituiscono una comunità educante. Ne è un eccellente esempio la modalità operativa del progetto Take Part, partito quest’anno e in itinere per il 2025, nelle scuole appartenenti all’hinterland del napoletano-casertano, di cui la scuola di Psicoterapia Funzionale è partnership. Difatti, il progetto, è stato concepito per lavorare su tre diversi target – ragazzi, genitori, docenti – attraverso l’attivazione di laboratori, con lo scopo di ripristinare una condizione di maggior benessere.
In un mondo dove tutto va troppo velocemente, spetta a noi adulti tirare il freno a mano e insegnare ai nostri ragazzi a sentirsi dentro, guidandoli all’espressione delle proprie emozioni con autoregolazione, ma senza inibizioni … e certamente per insegnarlo a loro dobbiamo averlo ricontattato per primi noi. E dunque, per concludere, l’augurio è che Per non soffrire più possa essere molto più del titolo di questo libro, ma un primo passo verso quel mondo migliore che, se vogliamo vedere fuori, dobbiamo trovare necessariamente prima, dentro di noi. Non tutto quello che è nel mondo è del mondo, ma questo dipende solo da noi, perché il mondo alla fine siamo noi.
Grazie Anna Maria Onelli per questo prezioso contributo, e grazie a tutte le persone che erano presenti, ieri 8 novembre, alla presentazione nell’aula consiliare: dal sindaco Alessio Telloni, alla dirigente scolastica Renza Rella, al presidente del L’Agone Giovanni Furgiuele, dal direttore dell’Agone Massimiliano Morelli a Monica Lecchini, presidente nelle regioni Marche-Lazio, Abbruzzo dell’’Associazione Nazionale Pedagogisti (ANPE). Tutti guidati dall’impeccabile conduzione di Ludovica Di Pietrantonio. Ognuno oltre a portare il proprio ruolo istituzionale e professionale ha portato la propria Umanità. È stato un bel momento culturale che ha visto presenti tutti i dirigenti scolastici di zona, il presidente dei Lions, Adelio Dal Mas, la dott.ssa Cinzia Caccia per la Forum Clodii, purtroppo pochi genitori. Ringrazio per l’invito che mi ha permesso di essere presente a questo interessante evento.
Dottoressa Rosaria Giagu