Un convegno sul il ruolo della famiglia nella prevenzione
Venerdì 15, in un’aula magna gremita al limite della capienza, la dirigente del Liceo De Sanctis Cosima Stefania Elena Chimienti, ha introdotto il convegno che ha aveva per tema il ruolo nella famiglia nella prevenzione delle psicopatologie in adolescenza e la devianza minorile.
Un istituto che conta oltre 1800 studenti con ben 4 sedi che comprendono la zona a Nord di Roma, Cassia Trionfale, quello diretto dalla Chimientim che si è dichiarata colpita, in apertura, dei crescenti casi tragici di cronaca che vedono protagonisti gli adolescenti.
Intorno a un tavolo scientifico, la Chiemienti ha reclutato professionisti d’eccellenza del mondo della psichiatria, della magistratura, della scuola, delle istituzioni, apprestandosi a moderare i quali ha premesso che la scuola da lei diretta ha un progetto ambizioso: avere studenti felici.
Preoccupata dal fatto che il disagio giovanile sta diventando cronaca quotidiana, la professoressa Chimienti ha sostenuto che il supporto della scuola può essere innanzitutto un motivo di confronto con un genitore. Innegabile che la scuola ha bisogno di collaborazioni; da qui la necessità di tessere una rete con la ASL, le Istituzioni, gli psicologi.
Il convegno è stato aperto dalla consigliera regionale Chiara Iannarelli, presente in vece del Presidente Rocca, che modulando Rodari ha ricordato che la società ha due polmoni, la famiglia e la scuola. L’innegabile merito dello straordinario lavoro della dirigente Chimienti è proprio quello di riconnettere i genitori alla scuola.
Ha sottolineato il valore del grande investimento della Regione Lazio fatto per potenziare gli sportelli d’ascolto nelle scuole.
Presente il direttore generale della ASL RM1, Giuseppe Quintavalle, il quale puntualizzando che nessuno nasce preparato a fare il genitore, ha rimarcato la necessità di intervenire sulle famiglie, dichiarando che il servizio pubblico c’è.
Nel suo intervento, il direttore generale Quintavalle ha rimarcato come in una società opulenta, sia in aumento la depressione; fenomeno che vede coinvolti anche i giovani, tra famiglie iperprotettive e l’ipoprotezione dal mondo digitale.
La Chimienti, facendo eco al direttore generale, ha specificato che nella sua scuola la prevenzione passa attraverso l’osservazione e la presenza, quindi attraverso la promozione di iniziative come quella della realizzazione di incontri destinati ai genitori del liceo De Sanctis su temi quali i disturbi del comportamento alimentare, la depressione, l’autolesionismo, gli attacchi di panico, l’abuso di alcool e sostanze, i disturbi della personalità, i pericoli degli ambienti digitali.
Nel presentare il ciclo d incontri, era orgogliosa e commossa la dirigente, che ha fatto sintesi di sé lasciando spazio ai numerosi professionisti di pregio suoi ospiti.
La preside Franca Ida Rossi, ha condiviso il pregevole lavoro svolto dalla “scuola in ospedale”, piani di studio portati negli ospedali Gemelli, Bambin Gesù e Umberto I per quei meno fortunati ragazzi che vivono una prolungata ospedalizzazione in ragione della malattia. “La scuola in ospedale ha il merito di dare ai ragazzi il senso del presente e del futuro; l’istruzione domiciliare è un diritto che attiva un processo di inclusione importantissimo”, ha sostenuto la prof.ssa Rossi.
Nell’intervento dei due relatori psichiatri, Andrea Masini e Paolo Fiori Nastro, sono emersi i dati allarmanti dell’aumento della depressione e delle affezioni psichiatriche dei ragazzi che si ammalano sempre più precocemente.
Il dott. Fiori Nastro ha sostenuto che in psichiatria si può guarire, passando tra una situazione di malattia a una situazione di guarigione. Nelle insorgenze precoci delle malattie mentali, sono necessarie competenza e grande etica perché l’adolescente purtroppo chiede aiuto in maniera maledettamente maldestra. Ha sostenuto Fiori Nastro che la scuola è il fulcro per l’osservazione dei ragazzi.
Ha fatto eco al collega il dott. Masini che ha sostenuto “per salvarli, ascoltate i silenzi dei vostri figli”, riconoscendo nell’intuizione della preside Chimienti il grande merito di coinvolgere nella prevenzione gli insegnanti e i genitori.
Interessanti anche gli interventi giuridici dell’ex Pubblico Ministero Dall’Olio e del maggiore dei Carabinieri Alberto Pinto, comandante della Compagnia Trionfale che hanno evidenziato la crescita esponenziale dei reati commessi dai giovani. L’ex Pubblico Ministero ha sostenuto che i minori, quando sono autori di reati, non sono solo colpevoli ma anche vittime, riscuotendo un plauso della platea; ha parlato di deserto affettivo Dall’Olio sentenziando che “i colpevoli fanno più pena che orrore”.
Il maggiore Pinto ha condiviso il proposito della sua azione territoriale in materia minorile rappresentando la necessità di entrare nel mondo dei giovani, conoscere quel mondo e farsi conoscere per diventare punto di riferimento. L’esperienza insegna che spesso i reati vengono consumati nella piena inconsapevolezza dei ragazzi.
Interessanti anche gli interventi della vice presidente MOIGE Elisabetta Scala Gavasci, che ha ricordato che i primi educatori sono i genitori, che esorta a riprendersi il diritto educativo, prescivendogli l’onere di ascoltare i figli per conoscerli. Individua nell’elevato numero di agenzia educative rispetto alle generazioni passate.
L’evento, condotto in diretta streaming, ha registrato la presenza del TG3 e numerose testate giornalistiche, tra cui L’agone.
Il convegno è stato chiuso dall’intervento brillante del presidente dell’Associane Nazionale Presidi, di Roma, Mario RUSCONI, che si è simpaticamente dichiarato “il preside della sfiga”; ha auspicato l’adozione dei curriculum flessibili e una scuola aperta tutto il giorno; ricordando il celebre pedagogista Codignola, infatti, ha concluso “se pensate che il costo della formazione sia elevato, pensate a quanto costa l’ignoranza”.
Gianluca Di Pietrantonio
Redattore L’agone