La giornata mondiale contro la violenza sulle donne sancita dalle Nazioni Unite nel 1999 ha origine nel centro America. Il primo congresso femminista del sud e centro America è avvenuto in Colombia dopo un tragico martirio avvenuto nel 1960, in Repubblica Dominicana, dove persero la vita le sorelle Mirabal.
Le “mariposas”
Patria, Minerva e Maria Teresa agivano sotto il nome di “mariposas” e durante la resistenza al regime di Trijullo, furono brutalmente pestate, poi uccise e gettate in un burrone per dissimulare l’accaduto. Era il venticinque novembre. Fu allora che il movimento femminista dichiarò la giornata mondiale contro la violenza sulle donne poi ripresa dalle Nazioni Unite.
In occasione di questa giornata, abbiamo riflettuto sul fatto che nonostante le difficoltà e le mancanze socioculturali, alcune donne riescono a trovare e dare voce con coraggio attraverso molteplici forme di espressione. Sulla carta, nelle immagini, nei movimenti e nelle parole, per realizzare ciò che spesso rimane nascosto o tacito.
Messaggi di consapevolezza
Ognuna può trovare il proprio strumento per trasmettere messaggi di consapevolezza e resistenza, trasformando le proprie storie in atti di forza e speranza. Scrivere è uno strumento terapeutico potentissimo, un modo per raccontare emozioni e storie che spesso restano sepolte dentro di noi. Ogni parola diventa una dichiarazione di forza, un mezzo per trasformare il dolore in solidarietà, per creare connessioni profonde.
Segnali di pericolo
Quando prendiamo carta e penna, non solo raccontiamo ciò che ci è successo, ma iniziamo anche a riconoscere quei segnali di pericolo che, se ignorati, possono condurre a relazioni tossiche e violente. La scrittura è una chiave che apre porte. È uno spazio intimo e personale, dove le emozioni possono scorrere libere e dove è possibile riscoprire il proprio valore, potere e voce. È uno strumento che non andrebbe mai sottovalutato: ogni riga scritta rappresenta un passo verso relazioni più sane e rispettose. In quel flusso di parole c’è la possibilità di trasformare il dolore in consapevolezza e di costruire un domani in cui la libertà e il rispetto possono finalmente fiorire.
Riflessioni
Occorre anche riflettere su come è cambiato il ruolo sociale della donna nella storia. Da figura angelica a oggetto da possedere, una libertà limitata e costretta in regole di comportamento imposte dalla società. La corrente poetica trecentesca dello stil novo parla della donna come essere angelicato, personificazione della virtù e perciò costretta a mantenere un determinato comportamento in pubblico a salvaguardia della sua rispettabilità.
Indipendenza ed emancipazione
Mentre ha cercato di conquistare sempre più indipendenza ed emancipazione, allo stesso tempo quel suo aspetto “salvifico” ha portato la donna a correre coi lupi. Uomini che credono di essere innamorati, ma che vedono nell’oggetto del desiderio una preda da cacciare e possedere. Un amore rosso sangue come quello raccontato da Shakespeare nell’Othello, con la morte di Desdemona per mano di un marito geloso. Un gesto estremo che purtroppo è fin troppo attuale e frequente, al di fuori delle pagine di un libro.
Settima arte e presa di coscienza
Nella giornata trascorsa sono state numerose le iniziative e gli incontri sul territorio, anche nell’ambito della cinematografia. Per un’eliminazione della violenza sulle donne, il ruolo dell’industria dell’audiovisivo gioca un ruolo molto rilevante. Da un lato, appurato dagli studiosi che nella produzione cinematografica si possono riscontrare la quasi totalità delle sfaccettature di un paese, la messa in scena di determinate problematiche è lo specchio di una volontà di far emergere una realtà non più occultata nel profondo degli abissi, dall’altro di dare voce a una prospettiva diversa, quella che rappresenta la possibilità di via d’uscita, di presa di coscienza. È fondamentale, inoltre, l’attenzione finalizzata a scardinare l’inquinamento visuale da un punto di vista sessista e non solo.
L’educazione e la consapevolezza sono fondamentali per fermare la violenza e promuovere un vero cambiamento. Anche attraverso la scrittura, il cinema, la danza, la musica e la letteratura è possibile iniziare una trasformazione verso il rispetto, offrendo strumenti che permettono di trasformare il dolore in forza. Così, si crea uno spazio di solidarietà in cui ogni voce viene ascoltata. L’obiettivo è costruire un futuro in cui ogni donna possa vivere senza paura, rispettata e libera. Unendo le nostre voci, possiamo dar vita a un domani migliore, dove il cambiamento nasce da ciascuna e ciascuno di noi.
Paola Forte, Aurora Milana, Ilaria Morodei, Marzia Onorato, Claudia Soccorsi
Redattrici L’agone