È uscito nelle sale cinematografiche italiane il nuovo film scritto e diretto da Paolo Costella dal titolo “Una terapia di gruppo”, liberamente ispirato alla commedia spagnola “Toc Toc” di Vicente Villanueva (2017). Una commedia che genera tanto divertimento nello spettatore, ma che allo stesso tempo fa riflettere su quanto l’ascolto e l’aiuto reciproco possano essere la vera cura. I personaggi principali sono sei, tutti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) di varia natura: Federico (Claudio Bisio) è un archivista comunale affetto dalla sindrome di tourette che lo porta a dire parolacce e insulti a chiunque incontri; Emilio (Claudio Santamaria) è un tassista accumulatore seriale e affetto da aritmomania, ossia numerare oggetti o eseguire calcoli matematici di continuo; Annamaria (Margherita Buy) è una giudice con manie di controllo che la spingono, ad esempio, a controllare fino all’esasperazione di aver chiuso la macchina; Bianca (Valentina Lodovini) è un tecnico di laboratorio ossessionata dall’igiene personale; Otto (Leo Gassmann) è un giovane manager neolaureato che soffre di FOMO (Fear Of Missing Out), la paura di essere tagliato fuori, e perciò non riesce mai a staccarsi dallo smartphone; infine, Liliana, detta Lilli (Ludovica Francesconi), è un’istruttrice di fitness tanto ossessionata dall’ordine e dalla simmetria da ripetere le frasi due volte e da non riuscire a camminare fuori dalle righe. Questi sei personaggi, per un errore dovuto al sistema informatico che gestisce l’agenda del famoso Dottor Stern, si ritrovano avere un appuntamento fissato alla stessa ora con il dottore. Essendo lo psichiatra in ritardo, decideranno di aspettarlo nella sala di attesa dello studio e, conoscendosi meglio, troveranno insieme un modo per gestire le loro nevrosi. Incredibile il colpo di scena finale, che lascio agli spettatori onde evitare ulteriori spoiler!
Durante l’anteprima del film, organizzata da The Space Cinema – Moderno Roma, il pubblico è stato accolto da buste shopper di tela a tema con all’interno delle caramelle sottoforma di blister e dell’acqua pensata per mandare giù le “pillole”. Il regista Paolo Costella, presente in sala insieme al cast, ha sottolineato che il disagio causato da queste fobie è stato trattato con leggerezza, ma con estremo rispetto. Inoltre, l’attore Claudio Bisio ha precisato che il tema affrontato è importante e a tratti drammatico, ma si è rivolto espressamente al pubblico in sala dicendo: «Se vi viene da ridere, fatelo pure!». Si ritiene dunque la risata dello spettatore non un modo per sminuire o sottovalutare determinati problemi psicologici e sociali, ma una maniera per riflettere con leggerezza su realtà con cui entriamo in contatto più di quanto pensiamo e spesso senza rendercene conto.
Aurora Milana
Redattrice L’agone