8 Gennaio, 2025
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Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli al Ghetto di Roma

Una giornata che rimarrà nella memoria e nei cuori degli studenti della IV Pasticceria dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli: gli allievi, accompagnati dal Prof. Paolo Ferranti, mercoledì 4 dicembre si sono recati in visita al Ghetto di Roma. Un programma definito nei minimi dettagli, ha precisato il Prof. Ferranti, che ha condotto gli studenti, una volta giunti alla Stazione di Roma Trastevere, dapprima a Piazza Gioacchino Belli quindi all’Isola Tiberina, per raggiungere presto, attraverso Ponte Cestio, il Teatro di Marcello e il Museo della Shoah.

“La nostra permanenza all’interno della Casina dei Vallati – ha sottolineato il Prof. Paolo Ferranti – ha rappresentato il fulcro della visita di questa mattina perché abbiamo avuto la possibilità di avvalerci delle spiegazioni di una guida straordinaria che ha commosso gli studenti raccontando loro la storia drammatica delle deportazioni avvenute durante il rastrellamento del 16 ottobre 1943, anche sulla base della propria dolorosa esperienza familiare. Desidero esprimere il mio più sincero apprezzamento per il comportamento irreprensibile degli studenti che hanno visitato con attenzione gli spazi del Museo, osservando fotografie, documenti e contenuti audiovisivi relativi alla memoria dello sterminio. Un’esperienza intensa che potranno commentare in classe anche con ulteriori approfondimenti”. Ma, usciti dal Museo, gli studenti hanno proseguito il loro itinerario con la visita dei Forni storici del Ghetto. “Un’emozione indimenticabile, per gli allievi di un Indirizzo di Pasticceria – ha aggiunto il Prof. Paolo Ferranti – che hanno potuto scoprire il legame profondo che lega l’arte bianca alle sue tradizioni secolari con particolare riferimento naturalmente alla cucina kosher e ai caratteri di un’identità gastronomica, quella ebraica, che ha saputo trovare sempre la sintesi migliore con la storia locale. Torneremo presto con altre classi in visita al Ghetto, per diffondere sempre di più fra i nostri studenti la conoscenza di questa straordinaria cultura”.

 

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