Nella conferenza stampa che si è tenuta il 19 dicembre a Palazzo Ruspoli di Cerveteri, la sindaca Elena Gubetti, ha inaugurato la mostra sul tema “Miti eroici per buccheri di prestigio. l’Olpe di Bruxelles e le tombe principesche di Campo della Fiera”. La mostra racconta la storia di un ritrovamento straordinario avvenuto nel 2013 nel Campo della Fiera di Cerveteri dove, con i lavori di ripulimento dell’area posta in zona Banditaccia, i volontari del gruppo archeologico antica Caere (Naac) scoprirono uno dei più grandi Tumoli di almeno 51,10 metri di diametro, comprensivo di sei camere funerarie.
I volontari, guidati dall’allora ispettrice della Soprintendenza Dott.ssa Rita Cosentino, vi ritrovarono reperti importanti; nella zona antistante il dromos della tomba più antica, la n°2448 risalente alla prima metà del VII sec a.C., essi rinvennero anche frammenti comprensivi di iscrizione della bottega di provenienza di un bucchero. Fu grazie alla grande professionalità e all’ intuizione della soprintendente Cosentino che vide in quei frammenti le parti mancanti di una brocca rinvenuta a Cerveteri, ma di cui si erano perse le tracce dopo che nell’800, essa era stata venduta ad un collezionista, il barone belga Emile Meester de Ravestein , che si trovava in Italia tra il 1846 e il 1859.
Oggi la brocca denominata “olpe di Bruxelles” è custodita nel Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles, cui era stata donata. Su di essa è raffigurato un corteo di personaggi che presenta il corpo senza vita di Achille. La madre Teti sorregge la testa del figlio, mentre le Nereidi piangenti seguono il corteo.
Nella stessa tomba sono state trovate ruote di carro con cerchione in ferro (650-630 a. C.); frammenti di lamina in foglia d’oro, collana di colore turchese, alcuni oggetti di produzione greca, fenicia, una coppa orientale. L’olpe di Bruxelles, è stata confrontata con una brocca “gemella”, un olpe ritrovata a Cerveteri sul Tumolo di San Paolo. Su quest’ultima, risalente al 630-620 a.C. compaiono episodi tratti dal mito di Medea e degli Argonauti.
Oggi si trova nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia. Entrambe le opere, insieme ad altri indizi, testimoniano l’introduzione precoce dei miti greci nell’arte degli Etruschi che già dall’VIII sec.a.C. erano affascinati dalla cultura greca e ne traevano modelli etici, religiosi, politici.
Le tombe scavate nel Campo della Fiera si sono rivelate tombe principesche per gli arredi ritrovati che sono esposti alla mostra: buccheri di prestigio, statuine raffiguranti “plorantes”, pendente in oro; coppia di fibule a sanguisuga in oro; anello digitale in oro a cerchio semplice; anfora etrusca a figure nere con scene di combattimento,…tutto ciò è esposto in questa mostra con cui si conclude il ventennale dell’inserimento della necropoli della Banditaccia, nel patrimonio UNESCO.
In questa occasione era prevista l’esposizione temporanea di singole opere d’arte antica, tra i capolavori del museo archeologico di Cerveteri. Così la brocca è tornata temporaneamente nel luogo d’origine accanto ai suoi frammenti perfettamente combacianti e accanto all’olpe sul mito di Medea.
“Tutti dovremo avere un amore sconfinato per il nostro territorio – dice la sindaca – e dovremo essere sempre più consapevoli delle ricchezze che abbiamo a Cerveteri. Ogni elemento che aggiungiamo alla nostra storia è sempre un valore in più…”. Ringrazia vivamente Rita Cosentino e i protagonisti di questo importantissimo ritrovamento.
La mostra che è il frutto di un’intensa collaborazione tra Italia e Belgio è stata realizzata su iniziativa del Parco Archeologico cerite e di Tarquinia. È visitabile nel Museo Archeologico Nazionale Cerite, fino al 16 marzo 2025.
Tra le autorità che hanno preso la parola per celebrare questo evento: l’Ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre Emmanuel Bauw e la sindaca Elena Gubetti. Per i componenti del Comitato Organizzativo: Vincenzo Bellelli Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (PACT); Margherita Eichberg Soprintendente SABAP-VT-EM; Géraldine David Direttrice Musées Royaux d’Art e d’Histoire; Cecile Evers. direttrice dall’Accademia Belgica. Per il Comitato scientifico, Rita Cosentino (già direttrice del sito Unesco di Cerveteri), e Patrizio Fileri, funzionario archeologo PACT. Sono numerosi i professionisti e i volontari coinvolti nei ritrovamenti archeologici: dai Naac, Gar, Gatc, Lucumone, OgniQuota, fino a Nuova Generazione Etrusca. Alla mostra è seguito un gradito incontro conviviale.
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone