9 Gennaio, 2025
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La giornalista, Cecilia Sala, liberata è tornata dall’Iran

Con un Falcon 900, atterrato a Ciampino attorno alle ore 16.00, oggi è ritornata in Italia la giornalista Cecilia Sala, dopo 20 giorni in cui è stata rinchiusa nel carcere di Teheran. E’ stata accolta dalla Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, dal segretario nazionale del partito Forza Italia, vicepremier Antonio Tajani; dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Naturalmente, oltre a una folla di giornalisti e fotografi, erano presenti i famigliari di Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre scorso. L’operazione di liberazione è stata svolta dal servizio di intelligence e da esponenti del nostro Governo, nel massimo riserbo e nel silenzio; certamente saranno comunicati sia le motivazioni dell’arresto che ancora non si conoscono, sia le modalità della liberazione, sia che tipo di detenzione ha avuto. Impossibile per ora avere risposte chiare. Infatti, Sala, è stata subito presa in carico dalla Procura e dai Carabinieri perché è a loro che, in primis, dovrà rispondere. È troppo presto per entrare nei dettagli, afferma anche l’ex Ambasciatore in Iran, Riccardo Sessa. Infatti molte cose rimangono da chiarire, è certo che questo carcere Iraniano, situato a Teheran, è uno dei peggiori al mondo per carenza di rispetto dei diritti umani. Accoglie tutti i tipi di criminali e i prigionieri politici. Lì sono stati rinchiusi gli oppositori politici, giornalisti, attivisti iraniani, ricercatori, filosofi, politici, blogger, fisici, militari,…  lì si è sottoposti a violenze tra cui pestaggi, molestie sessuali, diniego di cure mediche, modalità di tortura tali che hanno condotto al suicidio alcuni giovanissimi che erano stati arrestati.
Ogni reporter deve sapere che si può andare in Iran ma occorre tener conto di cosa accade lì rispetto alla limitazione delle libertà. Una vicenda che si sta chiudendo con i complimenti di Giorgia Meloni, la quale stringendo la mano a Cecilia Sala le ha detto “sei stata forte!” Non sono mancati gli abbracci e le lacrime di gioia dei genitori. E’ stata un’esperienza a lieto fine ma da non augurare mai a nessuno.
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone

 

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