9 Gennaio, 2025
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A proposito di giovani…

La speranza è il faro che guida i giovani attraverso le turbolenze dell’età adulta e nelle incertezze che possono verificarsi nel Tam-tam quotidiano, ne  rappresenta il vero carburante che alimenta il loro impegno, la loro creatività e la loro capacità di affrontare le sfide. La speranza aiuta i giovani a superare gli ostacoli e a rialzarsi dopo le cadute. È un antidoto alla frustrazione e alla rassegnazione. Eventi come la pandemia da Covid-19 hanno messo a dura prova la resilienza dei giovani e hanno generato un senso di incertezza per il futuro, ma la speranza è alla base dell’innovazione, è ciò che spinge i giovani a perseguire i loro obiettivi, anche quando le prospettive sembrano lontane. La speranza unitamente alle proprie ambizioni e motivazioni può rappresentare la chiave congrua, l’imput giusto per affrontare invece, le difficoltà con determinazione. E allora, come è possibile coltivare la speranza anche quando il  futuro può sembrarci incerto? Quali sono i fattori che possono favorire lo sviluppo della resilienza nei giovani e sostenere in tal modo, il benessere psicologico? Di questo e molto altro, ne parliamo con Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista, ordinario della società psicoanalitica italiana

Quali sono le principali sfide che i giovani affrontano oggi?

Sono molteplici e spesso intrecciate tra loro, riflettono la complessità della società contemporanea.

La crisi climatica, l’instabilità economica e politica, e l’evoluzione rapida delle tecnologie generano un senso di insicurezza e ansia rispetto alle prospettive future, sia personali che sociali.

I social media creano un ambiente in cui i giovani si sentono costantemente esposti e giudicati, l’ideale irraggiungibile di successo e perfezione amplifica sentimenti di inadeguatezza e può portare a disturbi dell’umore e dell’autostima. Le difficoltà nel trovare occupazioni stabili e gratificanti aumentano l’incertezza e il senso di precarietà. Il divario tra formazione e mercato del lavoro rende complesso il passaggio dall’istruzione alla carriera. Per ciò che concerne proprio la salute mentale, possiamo constatare e ce lo dicono i dati recenti post- pandemia di covid-19, che ansia, depressione e stress sono problemi sempre più diffusi tra i giovani, acuiti proprio da essa e dalle sue conseguenze individuali e sociali.

Un altro aspetto importante riguarda le relazioni e il senso di comunità: nonostante la connessione virtuale, molti giovani si sentono isolati e faticano a costruire relazioni autentiche e profonde.

Credo che queste sfide richiedano un approccio integrato, che coinvolga famiglia, scuola e istituzioni, affinché i giovani possano trovare risorse e strumenti per affrontarle con fiducia e coraggio.

In che modo l’incertezza influisce sulla motivazione e l’impegno dei giovani verso i propri obiettivi?

L’incertezza ha un impatto significativo sulla motivazione e l’impegno dei giovani verso le proprie aspirazioni, poiché genera un conflitto tra il desiderio di costruire un futuro e la difficoltà di immaginarlo con chiarezza. Gli effetti possono rendere difficile pianificare a lungo termine, portando molti giovani a sentirsi bloccati o demotivati. Quando il futuro appare nebuloso, investire energie mentali in obiettivi di lungo respiro può sembrare inutile o frustrante. La sensazione di non avere controllo su ciò che accadrà può generare ansia, che a sua volta interferisce con la capacità di concentrarsi e perseguire obiettivi con costanza.

D’altra parte, “il nuovo” e “lo sconosciuto”, a differenza dell’incertezza, rappresenta una sfida che li stimola a essere curiosi, flessibili e costanti.

Quali sono, in particolare, le principali implicazioni dell’incertezza sulle relazioni interpersonali e sociali dei giovani?

 Può influire profondamente sulle relazioni dei giovani, poiché modella il modo in cui si confrontano con gli altri e interferisce, in tal modo, sulla costruzione del senso di appartenenza. Un conto è muoversi nel mondo come espressione di una minoranza e un altro conto è scendere in un’arena colma di sconosciuti, da soli, senza essere equipaggiati emotivamente e senza essere sostenuti. L’incertezza rende insicuri e affatica, per cui molti giovani tendono ad evitare legami profondi, temendo che possano diventare troppo impegnativi o che avendo timore di separazioni e perdite, non durino a lungo. In questo contesto, bisogna stare attenti che le relazioni non diventino superficiali e fugaci, piuttosto che un impegno a lungo termine che giova molto alla salute psichica, dando certezze e stabilità affettiva. Da qui, l’importanza di sensibilizzare i giovani sul valore imprescindibile della comprensione reciproca e della costruzione di relazioni significative,  sull’opportunità di frequentare gruppi e associazioni culturali con cui condividere idee e obiettivi comuni; sulla necessità di riconoscere e gestire le emozioni, sviluppando forza interiore e sicurezza nelle relazioni.

Crede che la pandemia abbia avuto un peso nel modificare le prospettive future dei giovani e le loro strategie di adattamento?

 Si senz’altro, la pandemia ha avuto un impatto inevitabile sull’ottica  dei giovani e sulle loro capacità di adattamento. Ha amplificato la sensibilità ai cambiamenti, rendendoli più consapevoli della criticità sanitarie ed economiche, e della fragilità umana. Molti giovani hanno ripensato i propri obiettivi, tenendo conto dell’importanza di sviluppare qualità interiori per affrontare gli imprevisti come flessibilità, necessità di formazione e aggiornamento, di mobilità per completare gli studi o cercare un lavoro.

L’uso intensivo della tecnologia per lo studio, li ha resi più orientati nell’utilizzo di strumenti digitali e nello spaziare in ambienti virtuali. D’altro canto, si riscontra un aumento delle dipendenze patologiche anche da uso di consolle e smartphone e della disconnessione emotiva. Di positivo, hanno sviluppato strategie innovative nello studio e nella scoperta di forme di espressione artistiche, quali musica, scrittura e programmazione.

Ritiene sia di fondamentale importanza il supporto familiare nel sostenere i ragazzi?

 Il supporto familiare fa la differenza nell’aiutare i giovani a sviluppare intraprendenza, sicurezza e capacità nuove per affrontare la complessità del mondo extrafamiliare, prima nello studio e poi nel lavoro. Allo stesso tempo, è importante che anche i genitori possano avere un loro sostegno qualora ne sentano la necessità, ad esempio attraverso dei colloqui psicoanalitici di coppia o familiari, sia per affrontare le proprie difficoltà, che per comprendere i bisogni dei figli e trovare gli strumenti migliori per sostenerli, indirizzarli e aiutarli nel momento del bisogno.

 

Crede che la formazione possa essere una leva importante per la costruzione di piani progettuali per il futuro e per vedute più ampie?

 Assolutamente si, la formazione è uno strumento fondamentale per la costruzione di percorsi più efficaci, per porre le basi necessarie ad ampliare le vedute dei giovani. Infatti, è necessario elaborare le informazioni, trovare il modo e i tempi giusti per applicarsi nello studio, sviluppare il senso critico e la propria autonomia dalla famiglia ed essere maggiormente propositivi rispetto alle proprie aspettative e alle richieste sociali. Il ritmo interno si crea attraverso l’educazione familiare, la scuola e il lavoro su se stessi. Non si tratta solo di acquisire conoscenze tecniche, ma di dotarsi degli strumenti intellettuali, conoscitivi e relazionali, che permettono di sviluppare competenze trasversali, pensiero vigile e creativo, e capacità di adattamento, indispensabili in un mondo in rapido cambiamento, soprattutto dal punto di vista digitale. L’uso naïve dei Social non è sufficiente è necessaria un’educazione e una formazione al mondo digitale, e all’intelligenza artificiale, che richiedono studi e tirocini specifici. Anche se gli studi sono orientati su professioni “artigianali” e “creative”, la tecnologia digitale è richiesta ed è implicata in molti ambiti, a partire dallo studio  stesso.

Investire in un’educazione inclusiva e di qualità è essenziale per aiutare i giovani a immaginare e realizzare un futuro ricco di opportunità e soddisfazioni personali.

 Quali sono le maggiori difficoltà che i giovani incontrano nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro?

 Questo passaggio è un momento cruciale e spesso complesso per i giovani. Le difficoltà principali che incontrano derivano da una combinazione di fattori personali, familiari ed educativi.  Affrontare queste difficoltà richiede un approccio multimodale, in cui tutti, giovani, famiglia, scuola, università e mondo del lavoro, cooperino insieme per creare ponti solidi tra formazione e professione. Ricevere un supporto adeguato, anche psiconalitico, in momenti di impasse o difficoltà particolari che possono causare stress ingestibile o scivolamenti depressivi, aiutano a trasformare una crisi in un’opportunità di crescita e maturazione, personale e relazionale.

Come si coltiva la speranza in un futuro che, a volte, può sembrare incerto? Quali sono i fattori che possono favorire lo sviluppo della resilienza nei giovani e determinare in tal modo, il loro benessere psicologico?

 Innanzitutto, promuovendo la capacità di risposta e la forza psichica, aspetti strettamente legati che richiedono un approccio in cui bisogni personali, educazione e indirizzi familiari, offerte e opportunità sociali, cooperano nel promuovere la capacità di scelta. Aiutano, inoltre, a  conciliare ambizioni e desideri con le richieste e le sollecitazioni esterne, talvolta eccessive. Sebbene, il contesto attuale possa apparire imprevedibile, è possibile alimentare la fiducia e il benessere psicologico attraverso strategie mirate, guidate da un’emotività empatica e da un pensiero realistico, positivo, senza false illusioni, ma con un pragmatismo costruttivo.

Coltivare la speranza e la resilienza richiede un impegno anche collettivo e una visione prospettica costruita per il bene dei giovani. Investire nella crescita personale, nelle relazioni e nelle competenze culturali ed emotive, li aiuta ad affrontare l’incertezza, dando un significato, trovando un senso e quindi favorendo il benessere mentale, necessario per affrontare i cambiamenti. In questo, è possibile guardare al futuro con fiducia e determinazione.

 Quali sono le esperienze positive che possono aiutare i giovani a ritrovare la motivazione e a perseguire i propri obiettivi?

Sono quelle che combinano crescita personale, responsabilità, spirito di sacrificio,  connessioni sociali e senso di scopo. È fondamentale creare contesti che valorizzino i loro talenti, li supportino nei momenti di difficoltà e li ispirino a credere nelle proprie potenzialità. Con il giusto equilibrio tra sfida e supporto, i giovani possono costruire la resilienza e la fiducia necessarie per affrontare il futuro con entusiasmo e determinazione.

Inoltre, queste esperienze giocano un ruolo cruciale nel rafforzare la motivazione nei giovani e nel sostenerli verso i propri obiettivi. Offrono soddisfazione immediata e aiutano a costruire la fiducia in se stessi, motivazioni e progetti che li accompagneranno nel tempo.

Quali consigli dare ai giovani?

-Apprendere dall’esperienza. Quando ci si trova di fronte ad un ostacolo, cercare di vedere gli insegnamenti che è possibile trarne;

-Non smettere mai di formarsi e imparare attraverso lo studio, che l’aggiornamento. La curiosità e la voglia di crescere sono la chiave per adattarsi ai cambiamenti e sviluppare nuove abilità e nuove competenze. Tutte le esperienze sono una potenziale fonte di conoscenza;

-Vivere ogni difficoltà come un’opportunità di crescita:     fanno parte della vita e sono occasioni per imparare, migliorare e rafforzarsi;

-Sapere che la perfezione non esiste. Bisogna avere pazienza con se stessi, anche le battute di arresto e le frustrazioni sono sopportabili e superabili.  “Errare umanum est” : Errare è umano;

-Cercare sempre quello che entusiasma e rende felici. Seguire quindi le proprie passioni, anche se il percorso sembra più difficile o controcorrente. Alla lunga, la passione, la determinazione, lo studio e la formazione pagano sempre;

-Ricordare che la strada non è mai lineare o perfetta: è fatta di tentativi ed errori, di soddisfazioni e delusioni. Cogliere ogni deviazione dal percorso pensato, un’opportunità che la vita porta incontro;

-Non avere paura di chiedere aiuto e condividere le proprie difficoltà. Le relazioni autentiche con amici, familiari e docenti sensibili sono fondamentali per la salute mentale. Chiedere aiuto non è mai debolezza, semmai un punto di forza, bisogna scoprirlo e utilizzarlo bene.

-Non arrendersi. Sapere che è possibile rialzarsi dopo qualsiasi inciampo o caduta, chiedendo sostegno, se necessario ad uno psicoanalista, per superare il momento di difficoltà.
Marialuisa Roscino

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