15 Gennaio, 2025
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Giovanni Battista Grosso e la “pietra d’inciampo”

Riceviamo e pubblichiamo – Giovanni Battista Grosso era uno stagnaro comunista di Ponte Milvio. Qui venne arrestato dai nazisti nel dicembre del ’43 e poi deportato a Mauthausen. Morì nel 1944 ad Hartheim, luogo dove furono uccise con il gas decine di migliaia di persone con disabilità fisica o mentale, comunisti, ebrei. Un sistema di annientamento accuratamente registrato con annotazioni che evidenziavano, soprattutto in riferimento alle uccisioni dei disabili, come la loro morte permettesse un ragguardevole risparmio economico per il welfare del Reich. Una contabilità dell’orrore che ribadisce la disumanita’ del nazismo e dei loro alleati fascisti. Un orrore che ci impone di ricordare e tramandare queste atrocità, frutto di un’ideologia sconfitta dalla storia ma ancora presente e che si rafforza nell’oblio della memoria. Per queste ragioni, anche un gesto semplice come la posa di una
Pietra d’inciampo è importante. Essa rappresenta un frammento decisivo per ricostruire la storia e coltivare la memoria collettiva che oggi si rischia di perdere e che alcuni oggi vorrebbero riscrivere.
Un ringraziamento sincero a chi infaticabilmente porta avanti questa battaglia culturale e a quanti morirono per difendere la Libertà e costruire la democrazia.

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