14 Gennaio, 2025
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Il mercato del lunedi (considerazioni)

Riceviamo e pubblichiamo – Non ho mai ritenuto lo spostamento del mercato da via Anguillarese a Via Reginaldo Belloni un’idea illuminata, l’ho sempre detto apertamente. Non che la vecchia location fosse il posto più adeguato, anzi. Eppure tra tutte, avremmo avuto bisogno di una progettualità e di un’idea completamente diverse. Un’idea che potesse rivitalizzare questo luogo di incontro al fine di attirare nuovi espositori. Un’idea che potesse far salire il livello di un’offerta che paga lo scotto di un tempo che ci vede ormai tutti chini con lo sguardo catturato solo dal nostro smartphone.
Le criticità del lungo lago erano ben note, difficoltà nella gestione della viabilità;
difficoltà nella gestione del materiale di scarto che nelle giornate di vento, ha un’elevata possibilità di finire in acqua;
difficoltà della coesistenza con una zona densamente abitata, che ha ancora bisogno di una progettualità che la definisca e magari la consacri definitivamente quale salotto del centro storico e del paese tutto.
Certe scelte, sbagliate, richiedono un minimo di tempo per palesarsi. Questo anche al netto delle fisiologiche ed immediate proteste dei cittadini che a volte esprimono un parere negativo per la semplice paura di uno o più cambiamenti.
In un mondo che evolve alla velocità della luce, certi appuntamenti come quelli del mercato settimanale di una piccola comunità, perdono sovente la capacità di essere attrattivi e di mantenere la loro funzione sociale come punto di aggregazione. Questo, spesso, a causa dell’incapacità di adeguarsi proprio al cambiamento dei tempi. In questi ambiti ed in queste decisioni, un’amministrazione ha un ruolo determinante e fondamentale che si incardina sulla sfida di non dover semplicemente correre dietro alla criticità per risolvere le emergenze, ma di programmare per innovare. Lo spostamento del mercato per dar luce al Bosco Urbano, di cui tutti stiamo aspettando la fioritura, poteva essere un enorme opportunità.
Io invece la ritengo un’occasione persa. E’ persa perché se gli espositori “vanno via” farli tornare è complicato, difficile, forse impossibile se non dopo un lavoro che richiede tempo e capacità. Questo a meno di accontentarsi di “banchi” tutti uguali che lottano per contendersi il primato della vendita degli oggetti a minor costo, piuttosto che quello della particolarità del prodotto che espongono.
L’idea che andava coltivata, approfondita, studiata e condivisa (anche con la minoranza, ma questo è complicato, mi rendo conto) era quella di individuare uno spazio in cui si potesse far coesistere il concetto del vecchio mercato con una nuova e più coraggiosa visione di “mercato delle cose e dei prodotti” e non degli oggetti. Andava studiato una formula ed un luogo per compenetrare le necessità dei produttori locali con quelle degli ambulanti storici, al fine di creare un’ offerta disomogenea ma proprio per questo, complessa, ampia, qualificata ed attraente. Una sintesi tra quella che fu l’idea del Mercato della Terra e i mercati rionali che si incontrano anche nella nostra Capitale, trasformandolo in qualcosa di strutturato e particolare. Non ci crederete ma i nostri produttori locali vanno lontano da qui a farle queste cose. Si sa “nemo profeta in patria” ma pensare che qui esistano aziende che producono eccellenti formaggi, ortaggi, miele, cioccolata, vini e carni, con la consapevolezza che la maggior parte delle persone che vivono ad Anguillara lo ignora, ci rende molto meno “ricchi”. Certo combattere contro la frenesia e la distrazione che caratterizza la vita di tutti noi, non è facile. Ma il ruolo di chi amministra una comunità è proprio questo, fare da collante, da promotore anche con idee coraggiose affinché si inneschi un meccanismo virtuoso di consapevolezza del proprio territorio. Il mercato meritava una progettualità diversa che prevedesse la possibilità di accedere a fondi per renderlo un luogo fisico oltre che concettuale, rinnovato ed al passo con i tempi, propio per farlo diventare un punto di riferimento per questo territorio.

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