15 Gennaio, 2025
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Trevignano Romano, parla Claudia Maciucchi

Nel piacevole incontro con Claudia Maciucchi, avvenuto nel palazzo comunale, che ospita un importante museo etrusco romano, in un ufficio con pregevoli dipinti, si è divagato su come ci si senta ad essere sindaci in un paese di amici, dove tutti ci si conosce e la positività di chiamare ed essere chiamati per nome, anche e soprattutto, dai giovani, supera di molto gli aspetti negativi del non avere una reale privacy. Come sindaco, “Claudia”, come appellata quando cammina per la strada, vorrebbe potere impegnare maggiormente i giovani in attività ludico-culturali, ed in effetti le risposte positive, a seguito della istituzione di un coro parrocchiale, non sono mancate. Si nota in lei l’amore per i giovani che certamente le è derivato dalla madre “insegnante di una volta”. Insegnante vecchio stile che raccontava la diversità che man mano osservava non tanto nelle generazioni di studenti che si succedevano in classe, ma nei loro genitori, o almeno in alcuni di loro il cui atteggiamento denunciava una minore attenzione alla crescita culturale dei propri figli. Cura ed attenzione che lei, figlia di insegnante e madre di due figlie, non ha mai attenuato, offrendo infine alla nostra società una chirurga ed una ingegnere. Tuttavia l’attenzione del “sindaco Claudia” non è limitata solo ai giovani, ma anche agli anziani che ha voluto coinvolgere in tante attività affinché ci si senta ancora vivi ed utili, ad esempio per l’allestimento di un bellissimo e coloratissimo albero di Natale creato all’uncinetto. Prima di iniziare a rispondere alla raffica di domande, la sindaca ha però chiesto di approfittare di questa intervista per ringraziare l’Agone ed augurare pace e buone feste non solo ai trevignanesi, ma anche a tutti i cittadini del lago, d’Italia e dell’intera Europa, la cui istituzione ha permesso di non avere più, sul nostro territorio, alcuna guerra dall’ultimo terribile conflitto mondiale, guerre con morte e distruzioni diffuse anche nel nostro continente.

Lei è stata eletta per la seconda volta “primo cittadino” di Trevignano Romano con 2.181 voti nel 2021 (oltre il 70,6% dei votanti che è stato del 65,8%), ed è, sinora, il primo sindaco donna di questa città, cosa significa per lei la politica e che senso ha fare politica?
Fare il sindaco di una piccola cittadina è molto diverso dal fare politica nei grandi scenari statali. Vi è una enorme differenza non solo per l’attività e i fini da raggiungere, ma anche per gli strumenti che si hanno a disposizione per attuare il programma amministrativo. In questa visione “miniaturizzata”, ritengo che mettere a disposizione dei cittadini la propria disponibilità, lavorare per risolvere i problemi e per attuare il programma amministrativo possa essere la giusta definizione di cosa significhi per me la politica e il senso stesso della politica.

Cosa ha fatto la sua amministrazione nel primo mandato e cosa pensa di concludere in questo secondo mandato?
Credo che uno dei fondamentali obiettivi del primo mandato sia stato certamente quello di aver fatto entrare la sanità pubblica nelle vie del Paese con l’apertura del centro prelievi e del laboratorio infermieristico. Attualmente stiamo lavorando in sintonia con la ASL RM4 per assicurare a Trevignano Romano un ulteriore e sostanziale incremento dei servizi a disposizione della cittadinanza. Si stanno concludendo i lavori sul comparto “sfascia carrozze” e nei primi mesi del prossimo anno avremo l’apertura della farmacia comunale. Sono poi iniziati i lavori con i finanziamenti del PNRR come, ad esempio, la ricostruzione del “nido” comunale e tanto altro ancora.

Ritiene che sia stata rieletta per il suo lavoro ben eseguito al servizio dei cittadini o grazie alle alleanze politiche della sua lista?
Credo che certamente la risposta offerta alla fiducia dei concittadini nella prima consiliatura da parte di tutta l’Amministrazione abbia contribuito molto nell’indirizzare le loro scelte sulla riconferma, ma chiaramente anche la conferma dell’alleanza politica della prima consiliatura ha dato i propri frutti.

Preferisce farsi chiamare al maschile “sindaco” o al femminile “sindaca”?
A parte le risorse flessive che sono messe tranquillamente a disposizione dalla nostra lingua, i cittadini di Trevignano Romano conoscono come la penso e sanno che possono chiamarmi come desiderano, soprattutto per nome come fanno i giovani.

In una cittadina in cui ci si conosce tutti, come ci si sente a esserne il sindaco? Come ritiene di essere percepita dai cittadini?
L’attività di sindaco è molto impegnativa ad ogni livello. Si è impegnati tutto l’anno e devi pensare esclusivamente alle cose pratiche che servono per migliorare il paese. Credo comunque di avere un bel rapporto con la cittadinanza, lo noto anche dalla volontà di avermi presente in tutte le cerimonie civiche e religiose cui cerco di non mancare mai partecipando con piacere, e questo sì che mi rende orgogliosa

L’essere donna è un vantaggio o uno svantaggio per lei e, generalmente parlando, per un sindaco?
Nel mio caso non ho notato alcuna differenza. Mi pongo con rispetto verso chiunque e lo ricevo da tutti. Ciò che conta è solo l’amore e l’impegno che desideri esprimere per il tuo paese, ovviamente con la volontà di perseguire bei risultati e l’aiuto delle persone fidate.

Le sue figlie seguiranno il suo esempio?
Francamente non ne abbiamo mai parlato. Al momento le gemelle si stanno avviando e dedicando alla loro professione.

Le possibili denunce per abuso di ufficio hanno rappresentato, sino a poco tempo fa, una “spada di Damocle” per tutti gli amministratori; lei cosa ne pensa dell’abrogazione di questo reato?
Penso che se si fa il proprio lavoro con scrupolo, attenendosi alle norme di legge, il codice penale non entra mai in giuoco. Comunque ben vengano norme nel nostro ordinamento che hanno compreso la complessità di essere sempre in prima linea.

Quali responsabilità sente e quali difficoltà trova nel suo ruolo?
Un sindaco ha responsabilità in ogni settore del proprio apparato amministrativo. Tuttavia in questo momento storico che avvolge il mondo intero, l’ambito sociale è quel settore dove è posta la maggiore attenzione per andare incontro, anche se non è sempre facile, alle famiglie, alle categorie più deboli e soprattutto a coloro che sono senza lavoro. Le difficoltà sono molteplici, quotidiane e presenti in ogni campo dell’attività, ma io mi sento fortunata perché posso contare su di una Amministrazione valida e sugli uffici comunali che svolgono, in sintonia, un grande lavoro.

La vicinanza di Roma implica difficoltà o vantaggi dal punto di vista turistico?
Trevignano ha un turismo che non si basa solo sulla città di Roma. Molti turisti vengono dai territori circostanti e molti ancora dall’estero. Comunque, stare a pochi chilometri dalla capitale certamente ha i suoi vantaggi, ma non nascondiamo che esistono anche difficoltà dovute a chi ragiona in modo diverso e vuole imporre il proprio pensiero dimenticando che solo il confronto costruttivo permette a tutti di crescere e migliorare.

Mi permetta di affermare che dal punto di vista culturale, la sua città appare culturalmente vivace: oltre ad essere l’unica cittadina del lago ad avere un cinema, quali iniziative avete attuato o attuerete?
Sì, Trevignano è molto orgoglioso di avere il cinema “Palma” che da tanti anni svolge un lavoro egregio, che agevola molto la diffusione della cultura, con il “Trevignano Film Fest” e il “DocStories Festival”, espressioni culturali fondamentali nella vita di Trevignano. La cultura dovrebbe essere un elemento fondamentale per il quale qualsiasi Amministrazione comunale dovrebbe battersi affinché l’insieme dei valori, delle conoscenze, dei comportamenti che sono condivisi da una collettività vengano trasmessi socialmente da una generazione all’altra. Sin dalla prima consiliatura abbiamo sviluppato un intenso mosaico culturale che si protrae tuttora nel campo della convegnistica, della musica classica con il “Trevignano Proms” e “AperiOpera”, nonché con incontri culturali nella locale biblioteca, sia per bambini che per adulti. Abbiamo anche ampliato l’esposizione di opere archeologiche all’interno del nostro Museo etrusco romano “Gregorio Bianchini” di cui siamo molto fieri. Ma tanto altro abbiamo nel nostro paniere, basta venire a Trevignano per scoprirlo e respirare la bellezza della cultura e del lago.

Cosa pensa di fare una volta concluso il suo secondo mandato?
Al momento non so darle una risposta. Non ho ancora pensato se impegnarmi per un terzo mandato. Al momento il mio impegno è solo per la città che mi ha dato una fiducia che non intendo tradire pensando a me stessa.

Un pensiero per Trevignano, per l’Italia, per l’Europa e per il mondo?
Non solo Trevignano, ma il mondo intero, al giorno d’oggi, credo debba avere un solo pensiero: pace. L’importante è soprattutto che si abbia la forza di attuarla.

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